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20 feb 2011

Intercettazioni, Berlusconi attacca "Adesso porremo fine agli abusi"

Audiomessaggio al sito dei promotori della libertà. Copione già visto: difesa dell'azione del governo e delle famiglie italiane e attacco frontale ai giudici, diventati a suoi dire "contropotere politico". L'opposizione: "Toni inaccettabili"

ROMA - Difende il suo governo ("Non è paralizzato come dice l'opposizione") si fa paladino degli interessi dell'Italia ("Abbiamo messo le famiglie e le imprese al riparo dalla crisi") e attacca, come sempre, la magistratura ("Basta abusi sulle intercettazioni, presto sarà più facile invocare la responsabilità civile dei giudici").  È un copione già visto quello contenuto nell'audiomessaggio di Berlusconi al sito dei Promotori della libertà.

Stretta sulle intercettazioni. ""Al di là dei danni arrecati dalle ennesime, insensate e imperdonabili iniziative giudiziarie messe in campo dai magistrati di Milano, il Presidente del Consiglio, il governo e la maggioranza hanno lavorato e stanno lavorando alacremente alla soluzione dei tanti problemi che ci affliggono". Introdurremo una normativa sulle intercettazioni telefoniche che ponga fine agli abusi e alle violazioni della nostra privacy che si verificano anche in danno di chi non è neppure indagato, con l'introduzione di nuove norme di garanzia che scoraggino la pratica di fornire ai giornali il risultato delle intercettazioni, così come avviene in tutti, tutti i Paesi civili, e tra l'altro come avviene negli Stati Uniti, dove chi passa le intercettazioni alla stampa va in galera, e ci resta per molti anni"

L'attacco alla Giustizia. "La giustizia è divenuta sempre più un contropotere politico che esonda dai principi costituzionali e che è sempre meno un servizio pubblico efficiente e giusto, quale invece tutti vorrebbero che fosse", dice il premier, che promette: "Introdurremo anche procedure più snelle per invocare la responsabilità civile dei magistrati. Tra i provvedimenti che sottoporremo di qui in avanti al Parlamento, vi ricordo: la divisione dell'ordine requirente da quello giudicante, con la separazione degli ordini tra avvocati dell'accusa e giudici giudicanti e con un Consiglio Superiore della Magistratura, uno per i pm e uno per i giudici, accompagneremo queste novità da una riforma elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura per ridurre quella che oggi è una politicizzazione che è eccessiva e che è inaccettabile".

La difesa del suo governo. "Noi non abbiamo mai alimentato tensioni o conflitti tra le istituzioni, ma abbiamo sempre operato con determinazione per fare esclusivamente l'interesse dell'Italia, e siamo riusciti a porre le famiglie e le imprese al riparo dai contraccolpi della crisi internazionale. Avere garantito la tenuta dei conti pubblici e del bilancio dello Stato, avere mantenuto la pace sociale, avere avviato finalmente la riforma della pubblica amministrazione, realizzato la riforma della scuola e dell'università, sostenuto con molti provvedimenti le imprese, tutto questo ci consente oggi di mettere i primi mattoni della ripresa e del rilancio dell'economia. Abbiamo affrontato bene la crisi economica e internazionale ma dopo aver evitato le conseguenze più gravi, siamo ancora alle prese con la necessità di creare le condizioni per uno sviluppo che sia solido e che sia duraturo".

Le reazioni dell'opposizione. Le parole del premier vengono accolte con ovvia freddezza dall'opposizione. "Se Berlusconi continua a usare questi toni e questi argomenti scava un fossato tra le forze politiche e tra le istituzioni che rischia di diventare incolmabile", dichiara Lorenzo Cesa, segretario Udc. Pd e Idv si esprimo contro il possibile ripristino dell'immunità parlamentare, che il capogruppo dipietrista al Senato, Belisario, definisce "un imbroglio".

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