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28 feb 2011

Affittopoli, Procura indaga sulla gestione di enti pubblici

Saranno controllati i contratti per verificare la loro congruità rispetto al valore di mercato

Una panoramica di Roma (Foto La Presse)
Una panoramica di Roma (Foto La Presse)
ROMA - Non ci sono solo la Corte dei conti e le inchieste interne: il caso di Affittopoli - o «svendopoli», se si tratta di case cedute a prezzi molto inferiori a quelli di mercato - e dunque questo insieme gigantesco di beni immobili ceduti o locati a politici, industriali, potenti in genere, adesso arriva in Procura.

Piazzale Clodio ha deciso di aprire un'inchiesta per fare luce su quanto sta emergendo in questi giorni: la compravendita, o le locazioni a prezzo di favore, di appartamenti di proprietà pubblica (finora si parla di Ipab o Ater, enti sotto la responsabilità della Regione). Il procuratore capo Giovanni Ferrara ha aperto un fascicolo «contro ignoti», anticipando così anche l'esposto che ha inviato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Una lettera nella quale il consigliere regionale ipotizza alcune fattispecie di reato: «Le chiedo - scrive Bonelli - di verificare se siano stati commessi reati contro la pubblica amministrazione e, in particolare, abuso d'ufficio, interessi privati in atti d'ufficio e truffa ai danni dello Stato». 
Insomma, dopo il caso del Pio albergo Trivulzio di Milano, anche Roma rischia di ritrovarsi al centro di uno scandalo immobiliare. E adesso i magistrati disporranno l'acquisizione di carte, documenti, contratti di affitto e di vendita. Tutto per capire se i prezzi sono stati «congrui» rispetto al mercato ma anche alle condizioni dell'immobile. Un censimento che richiederà un po' di tempo, visto che il patrimonio immobiliare detenuto a Roma da istituzioni o enti a loro collegati è di proporzioni gigantesche.

Per fare un esempio: delle case ancora da vendere, l'Ater ne ha 16.410. E tra queste, ce ne sono più di 1.300 alla Garbatella, mille nella zona di Villa Pamphili, 700 a Testaccio. Quartieri di pregio, certo: ma, in un passato più o meno recente, appartamenti in zone centrali sono stati venduti o affittati a prezzi stracciati. Enzo Foschi, consigliere regionale Pd, attacca: «Affittopoli sta scoppiando anche a Roma, e in particolare nel Campidoglio di Alemanno, dove l'assessore alla Casa Alfredo Antoniozzi ha in affitto dal Sant'Alessio un bell'ufficio nell'esclusiva piazza Mignanelli. E anche dalla presidente Polverini fino a ora non c'è stato solo un imbarazzante silenzio». 
Antoniozzi, nei giorni scorsi, si è già difeso: «Pago 2.700 euro al mese, quell'ufficio l'ho affittato 12 anni fa leggendo il cartello di annuncio, senza favoritismi». L'assessore regionale alla Casa Teodoro Buontempo (La Destra) ha deciso di avviare un'indagine interna all'Ater: «Qualora - dice - si rilevassero illeciti non saranno fatti sconti e sarà mia cura inviare alla magistratura civile, penale e contabile quanto emergesse». Della vicenda, in passato, si è occupato Donato Robilotta, ex consigliere regionale: «Su svendopoli ho fatto una battaglia nella scorsa legislatura e continuerò a farla anche adesso. Credo che vendere le case popolari in zone di pregio di Roma al costo di un decimo del proprio valore a persone che hanno un reddito superiore a quello di accesso, e quindi non avrebbero diritto all'alloggio popolare, è una vera e propria vergogna». Bonelli, invece, dieci giorni ha presentato «un'interrogazione alla Polverini sulla questione del patrimonio immobiliare». Risposte? «Nessuna».

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