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13 gen 2011

Il sacrificio umano per «Santa Muerte»

MESSICO. DELITTI RITUALI A CIUDAD JUAREZ

Omicidi commessi in onore della «signora delle ombre», la protettrice dei criminali

WASHINGTON – In Messico non si uccide solo per la droga, ma anche in onore di Santa Muerte, la protettrice dei criminali. Vittime sacrificali offerte alla "Signora delle ombre". Almeno due delitti, avvenuti in questi giorni nell'area di Ciudad Juarez, sarebbero stati compiuti secondo un rituale legato a Santa Muerte. Quello della Santa Muerte è un fenomeno che risale, per alcuni, ai Maya mentre per altri al XVIII secolo. Il rito è è stato poi ripreso nel corso del tempo attirando "fedeli" in diverse parti nel Messico e progressivamente in città degli Usa dove vivono ampie comunità messicane. I seguaci, che si considerano comunque cattolici, appartengono spesso alla fascia più povera della società. Non mancano i membri del crimine organizzato e predoni. 

Santa Muerte, la signora delle ombreSanta Muerte, la signora delle ombreLa funzione in onore della protettrice dei criminali

BOSS FEDELI - Negli anni '90, un famoso padrino della droga, Osiel Cardenas, non aveva nascosto la sua passione per la "Signora delle ombre" ed aveva esortato i suoi uomini a onorarla. Successivamente, nel periodo 2005-2007, vi sono state numerose esecuzioni considerate come delle "offerte" alla Santa. In particolare nella zona di Taumalipas e in Bassa California. Omicidi che, secondo chi crede in questa religione nera, dovrebbero garantire la "protezione" dai nemici come dai poliziotti. Le autorità, aiutate dalla Chiesa cattolica, hanno cercato di combattere questo fenomeno insieme a quello di Jesus Malverde, il patrono dei banditi. Ma non è facile.

SANTUARI E TEMPLI - Ci sono santuari – il più importante è a Ciudad Juarez – e piccoli templi dove sono sistemate delle statuine che raffigurano la Grande Mietitrice con la falce in mano. I fedeli depongono bottiglie di tequila (che vuol significare il calice), mele (simbolo del peccato), denaro, dolciumi, collane e sigarette. Poi si raccolgono in preghiera, a volte recitando il rosario. Esiste anche un piccolo manuale con i 26 rituali "per conseguire salute, denaro e amore". Pochi giorni fa, la polizia ha arrestato David Romo, un ex ufficiale, sposato con cinque figli, autoproclamatosi "vescovo" della setta. Per anni, il predicatore ha cercato di sfruttare il seguito popolare per Santa Muerte. Ne traeva vantaggi economici e supporto. Ma non gli bastava. Romo, infatti, si era legato ad un'organizzazione di estorsori. Taglieggiavano e rapivano facendosi passare per Los Zetas, uno dei cartelli della droga più temuti.

BILANCIO DI SANGUE - L'arresto di Romo è solo un episodio minore nella battaglia più grande che sconvolge il Messico: 15.237 vittime nel solo 2010. E l'anno appena iniziato si è aperto con notizie di decapitazioni, "fucilazioni", agguati. Uno degli ultimi omicidi si è portato via Susana Chavez, 36 anni, una poetessa e attivista molto impegnata nella difesa delle donne a Ciudad Juarez. Tre balordi – legati alla gang dei Los Aztecas – l'hanno soffocata e le hanno poi tagliato la mano sinistra. Volevano far credere che fosse la vittima fosse una ladra: invece l'hanno ammazzata dopo un litigio.

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