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29 dic 2010

Un terzo delle famiglie non riesce a far fronte alle spese impreviste

INFLAZIONE PIÙ ALTA DI AUMENTO SALARI: IN TERMINI REALI REDDITI DIMINUITI DEL 2,1%

Nel 2009 è aumentata ancora la percentuale di chi non può pagare un conto non preventivato di 750 euro

MILANO - Un'improvvisa malattia, la riparazione dell'auto, la sostituzione della caldaia, l'aumento delle spese condominiali diventano un dramma per un numero sempre maggiore di famiglie italiane. Inoltre, dato che l'inflazione è stata più alta dell'aumento dei salari, in termini reali i redditi netti delle famiglie sono scesi del 2,1%. Lo rivela l'Istat nel rapporto Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia, che evidenzia che nel 2009 è cresciuta la difficoltà delle famiglie di far fronte alle spese impreviste. L'istituto di statistica precisa inoltre che le famiglie che non potrebbero far fronte a spese impreviste di 750 euro sono aumentate dal 32% al 33,3%. Rispetto al 2008 cresce inoltre il numero di famiglie che sono state in arretrato con debiti diversi dal mutuo (dal 10,5 al 14% di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (dal 14,8 al 16,5%).

I PIÙ ESPOSTI- Le famiglie con figli sono «relativamente più esposte a situazioni di disagio». L'11,7% delle coppie con figli dichiara di essersi trovata in arretrato con il pagamento delle bollette (contro il 5,4% di quelle senza figli), ma la percentuale sale al 22% per quelle con tre o più figli. La situazione di «maggiore vulnerabilità» delle coppie con almeno tre figli, precisa l'Istat, è confermata anche dal fatto che il 31,5% dichiara di arrivare a fine mese con molta difficoltà, il 7,3% di aver avuto insufficienti risorse per le spese alimentari, il 29,2% per le spese di vestiario e il 22% di quelle che vivono in affitto o hanno contratto un mutuo sono state in arretrato con il pagamento delle rate. Insieme a queste si trovano più frequentemente coinvolte in situazioni di difficoltà economica le famiglie con un solo genitore e gli anziani soli.

CRISI - Nel 2009 la crisi, prosegue l'Istat nella sua analisi, ha colpito in larga maggioranza le famiglie che si trovavano in condizioni di deprivazione materiale già nel 2008. Inoltre, la caduta dell'occupazione ha riguardato soprattutto i figli che vivono nella famiglia di origine, mentre i genitori hanno potuto contare sulla cassa integrazione, evitando che la situazione diventasse ancora più grave.

REDDITO - Nel 2008 le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito netto medio di 29.606 euro, pari a circa 2.467 euro al mese, ma la metà delle famiglie ha percepito meno di 2.026 euro al mese. Tra il 2007 e il 2008 il valore medio del reddito netto familiare è aumentato dell'1,2%, ma se si tiene conto dell'inflazione (che nel 2008 è cresciuta del 3,3%), in realtà i redditi delle famiglia sono scesi in termini reali del 2,1%. E nel Sud e nelle Isole i redditi sono pari a poco più di tre quarti di quelli delle famiglie del Centro-Nord. E aumenta la disparità non solo regionale, ma anche tra chi si trova più in alto nella scala sociale e chi invece si trova sotto: il 37,5% del reddito totale percepito nel 2008 è andato al 20% più ricco delle famiglie, mentre il 20% delle famiglie con i redditi più bassi ha potuto contare solamente sull'8,3% del reddito totale.

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