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28 dic 2010

Strage in Calabria, uccisi un padre e 4 figli: arrestato il vicino e tre suoi parenti

IL PLURIOMICIDIO IN UNA MASSERIA DI SCALITI, UNA FRAZIONE DI FILANDARI, NEL VIBONESE

L'agguato per contrasti sulla proprietà di alcuni terreni. Ercole Vangeli si era costituito e aveva confessato

Il luogo della strage (LaPresse)
Il luogo della strage (LaPresse)
VIBO VALENTIA - Un'intera famiglia di agricoltori e pastori sterminata dal proprietario di una vicina masseria e da tre suoi parenti: tra i fermati c'è infatti il fratello dell'uomo, un figlio di uno dei due ed il genero. E' questo il bilancio della strage avvenuta lunedì in Calabria. All'origine del gesto ci sarebbe stato l'ennesimo diverbio avuto tra i due nuclei familiari per questioni di invasione di terreni e vecchi attriti personali.

LA STRAGE - Cinque persone, padre e quattro figli, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco a Filandari, nel vibonese, nella frazione di Scaliti. L'agguato è avvenuto intorno alle 17 di lunedì. A rimanere sotto i colpi dei 4 killer sono Domenico Fontana, 61 anni, e i suoi quattro figli: Pasquale di 37, Pietro di 36 anni, Emilio di 32 e Giovanni di 19. Il padre e due dei figli sono stati trovati all'esterno della masseria di proprietà della famiglia Fontana, mentre le altre due vittime della strage sono state trovate all'interno del locale. Gli assassini hanno utilizzato due pistole, una calibro 9 e una 7,65, cogliendo di sorpresa i cinque. Tre delle vittime, Domenico, Emilio e Pasquale Fontana, erano stati arrestati nel luglio del 1998 con l'accusa di avere gestito una coltivazione di canapa indiana composta da circa duemila piante.

«SONO STATO IO» - Ercole Vangeli, 42 anni, si è presentato nella caserma dei carabinieri di Vibo Valentia assumendosi la responsabilità della strage. Vangeli è il proprietario di una masseria che si trova nelle vicinanze di quella della famiglia Fontana. Il movente sarebbe legato, come detto ad anni di litigi per futili motivi e, forse, anche a una questione d'interessi. Vangeli ha detto di avere agito da solo, ma su questo punto i carabinieri non gli hanno creduto. Dopo alcune ore infatti hanno arrestato tre suoi familiari con l'accusa sempre di omicidio plurimo.
«Ero stanco dei soprusi continui che subivo dai Fontana. Mio padre è stato anche schiaffeggiato da loro. Alla fine non ce l'ho fatta più » ha spiegato Vangeli. Interrogato dal pm, l'uomo ha parlato di una serie di episodi che si sono susseguiti nel tempo e che lo avrebbero portato all'esasperazione.

INSOSPETTABILE - Una persona perbene, dedito alla famiglia ed al lavoro: così i suoi amici definiscono peraltro Ercole Vangeli. Anche chi lo ha visto la mattina della strage lo ha descritto come una persona tranquilla, che non sembrava stesse meditando di compiere un gesto come quello del quale si è accusato. Titolare di una ditta di serramenti situata sulla strada provinciale per Tropea, Vangeli ha una figlia che si è iscritta quest'anno alla facoltà di Giurisprudenza di Cosenza e un figlio più piccolo. Poco prima di costituirsi l'uomo parlava dei problemi che le famiglie affrontano quando hanno i figli all'università e manifestava attaccamento sia alla famiglia che al lavoro.

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