QUANDO SI CHIAMAVA IGNIS, L'AZIENDA DI VARESE CAMBIÒ L'ITALIA DEL BOOM
«Pieghiamo metalli, vogliamo essere glamour»
Pierre Ley, 44 anni, manager Whirlpool |
Ideatore della trovata è Pierre Ley, manager Whirlpool e personaggio dal curriculum poliedrico: 44 anni, residente a Gemonio (lo stesso paese di Umberto Bossi) ha padre francese, madre belga, nascita svizzera, laurea in Inghilterra, studi in Spagna; in vita sua ha fatto l'analista politico per la Ue, il cantante, il giocoliere, il copywriter pubblicitario, il critico gastronomico fino ad approdare nell'azienda varesina dove si è trovato a fianco colleghi di 28 nazioni diverse. «E con un'età media molto bassa - precisa Ley- basti pensare che il capo delle risorse umane che ha dato via libera al mio progetto ha appena 40 anni».
I motivi che hanno spinto un'azienda «fordista» e tradizionale a una rivoluzione del genere sono così sintetizzati dall'ideatore: «Ci siamo resi conto che un'industria dove si piegano i metalli poteva essere poco attrattiva per i migliori che escono oggi dalle università, più affascinati dai colossi dell'informatica, dalla finanza, da luoghi più glamour. Facebook è un modo per intercettare questo mondo nuovo. In secondo luogo riteniamo che su una pagina di un social network i ragazzi siano più portati ad aprirsi, a essere spontanei, a manifestare le loro qualità più facilmente rispetto a un colloquio di lavoro in giacca e cravatta».Vanno dunque in soffitta i metodi di selezione e i criteri a cui siamo abituati? «Assolutamente no - ribatte Pierre Ley -, un 110 e lode alla Bocconi o un master all'estero restano eccellenti referenze. E il colloquio visa a vis resta l'ultimo metro di giudizio. Ma prima abbiamo voluto introdurre dei passaggi innovativi».
Whirlpool ha aperto una pagina su Facebook in inglese che contiene innanzitutto informazioni sul gruppo e sul tipo di lavoro richiesto. «Ma lo abbiamo fatto chiamando a scriverci dei blogger o aprendo una web tv che trasmette brevi episodi a puntate sul nostro mondo. A questo punto l'aspirante manager può scriverci dei post, commentare, mandarci del materiale. Insomma si instaura un dialogo utile tanto a noi quanto a chi legge la nostra pagina. Senza contare che la capillarità della rete consente al nostro messaggio di raggiungere giovani laureati a Parigi, come a Londra o in qualsiasi posto del mondo. In fondo è proprio dall'incontro di intelligenze diverse che nascono le cose nuove. E far nascere cose nuove è esattamente il nostro obiettivo».
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