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7 dic 2010

Mafioso falso invalido:preso medico

Bologna, finto tetraplegico ma ballava

Per quasi 10 anni avrebbe redatto falsi certificati medici, diagnosticando a un mafioso una grave patologia che rende tetraplegici con un'invalidità al 100%. Il finto malato, Silvio B., 42enne morto suicida a gennaio, in realtà non solo camminava, ma partecipava a balli di gruppo, guidava l'auto e aveva una normale vita sessuale. Ora la polizia di Bologna ha arrestato il medico, il 52enne Mauro Menarini, posto ai domiciliari.

Già direttore sanitario del Centro di riabilitazione di Montecatone (Imola), ora responsabile del Dipartimento medicina riabilitativa e Unità spinale della struttura, per gli inquirenti Menarini era in confidenza con il mafioso al punto da chiamarlo "Silviuccio", e avrebbe dichiarato il falso in cambio di non meglio precisati favori. Le accuse sono di false attestazioni in certificati medici destinati alla Sorveglianza, per far ottenere i domiciliari, e truffa a un ente pubblico, per aver fatto avere al mafioso una pensione Inps da invalido da un migliaio di euro al mese e costosissime attrezzature sanitarie inutilizzate o usate solo come copertura per simulare l'invalidità.

Secondo quanto ricostruito gli investigatori, Menarini aveva in cura dall'ottobre 2000 il mafioso (ritenuto affiliato al clan Ferone e condannato in Corte d'Assise a Catania per associazione a delinquere di stampo mafioso, fine pena nel 2023), quando fu indirizzato al centro di Montecatone dalla Sicilia, con una sospetta diagnosi di siringomielia dorsale. Da allora il medico avrebbe redatto diversi certificati che attestavano la patologia, facendogli ottenere il ricovero nella struttura e, nel 2006, i domiciliari.

Le indagini partirono da un controllo stradale: a fine 2008, i vigili di Imola sorpresero Silvio B. alla guida di un'auto senza comandi per disabili, e partì una segnalazione. Il 14 gennaio 2010, in una perquisizione della sua casa di Imola, la polizia sequestrò centinaia di cateteri inutilizzati e video amatoriali, nei quali si vedeva il finto paraplegico alzarsi dalla carrozzella durante una cena e ballare la "macarena" in una festa privata. La sera dello stesso giorno l'uomo si tolse la vita, impiccandosi. Gli inquirenti non escludono si dovesse trattare di una messinscena, finita tragicamente, per cercare di spostare i suoi problemi di salute sulla sfera psichica.

Il buon stato di salute dell'uomo è stato confermato dall'autopsia, che ha accertato che il midollo spinale era esente dalla patologia e le gambe erano toniche. Aanche alcuni infermieri avevano espresso dubbi sulla malattia, e un compagno di stanza ha raccontato di avere assistito a un rapporto sessuale fra il mafioso e una donna. Per l'accusa, la diagnosi errata non può essere frutto di un inganno: "Menarini è infatti un medico dotato di competenze e esperienza tali - si legge nell'ordinanza - che non può essere credibile che sia stato raggirato dal Silvio B.".

Da parte sua, la difesa del medico ha escluso "qualsivoglia sua responsabilità nei fatti che gli sono addebitati: non ha mai inteso favorire in alcun modo soggetti legati alla mafia, ed esclude totalmente un suo comportamento che possa essere stato, in qualsiasi modo, di aiuto illecito a questa persona". "Il dott Menarini - ha spiegato l'avvocato Aldo Meyer - si è occupato già anni or sono e in poche occasioni della situazione di salute del Silvio B., e ha sempre redatto certificati e attestazioni che riteneva in coscienza assolutamente veritieri. Ovviamente la medicina non è una scienza esatta e non si può escludere che alcune diagnosi non siano state non corrette da un punto di vista medico, ma sono sempre state date in buona fede ma senza nessun tornaconto o vantaggio. Inoltre Silvio B. era arrivato a Montecatone in base a consulenze mediche di altri medici, estranei a Montecatone, che avevano diagnosticato la stessa patologia. Quindi il dott.Menarini respinge tutte le accuse".

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