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8 dic 2010

Fini a Ballarò: ''Berlusconi lasci prima del 14''

"Non ha la maggioranza". Il pallottoliere dei voti alla Camera dei deputati.

"Escluso che Berlusconi ottenga la fiducia, per questo sarebbe meglio che si dimettesse prima del 14": lo ha detto Gianfranco Fini stasera nel corso della puntata di Ballarò.
Per il presidente della Camera, inoltre, un'alleanza con il Pd è un'ipotesi che non considera possibile "perché l'orizzonte politico di Fli è nell'ambito dell'area moderata, del centrodestra ed è alternativo alla sinistra.
Sono convinto che non si andrà a votare - ha conclusoFini - ma, nel caso di ricorso alle urne Fli si presenterà con un'alleanza con il polo della moderazione, l'area di responsabilità''.

Mancano pochi giorni all'ora X

Ore contate per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il 14 dicembre, infatti, sono iscritte nell’ordine del giorno alla Camera dei deputati le mozioni di sfiducia contro il suo governo. Insomma, potrebbe essere il d-day del quarto governo Berlusconi. E le condizioni affinchè passi la sfiducia sembrano esserci tutte. Primo perché se si sommano tutti i voti delle opposizioni il governo dovrebbe andare sotto di 4 voti, come tra l’altro già successo più volte alla Camera negli ultimi tempi. In secondo luogo perché il Cavaliere sembra non voler accettare le vantaggiose condizioni propostegli da Fini e Casini per evitare la crisi: ossia di dimetersi, per essere reincaricato da Napolitano e chiedere la fiducia a una maggioranza comprendente anche l’Udc.

Il Cavaliere tira dritto

Ma Berlusconi non si scompone. Continua a ostentare sicurezza e ottimismo e va avanti. Sostenendo di avere i numeri per ottenere la fiducia. E addirittura dando appuntamento al 14 a chi osa dirgli che non ha i numeri. È convinto che molti deputati di Fli e dell’Udc non se la sentiranno di sfiduciarlo.
D’altra parte in 17 anni Berlusconi ci ha sorpreso più volte. Quindi non è da escludere che poi il 14 dicembre abbia davvero la fiducia. Molti deputati, infatti, ancora non si pronunciano chiaramente su come voteranno. Tra questi ci sono i 6 iscritti del partito Radicale eletti nelle liste del Pd, e tanti altri iscritti al gruppo misto come Massimo Calearo - eletto anch’egli nelle liste del Pd – che da tempo elemosina un posto da ministro.


La tabella

14: il 14 dicembre del 2010 è il giorno in cui la Camera dei deputati si pronuncerà sulle mozioni di sfiducia al governo Berlusconi. Se le mozioni di sfiducia non ottengono al maggioranza dei voti dei presenti il Cavaliere resta presidente del Consiglio e continua a governare l’Italia. Se, al contrario, una delle mozioni di sfiducia ottiene il 50% più uno dei voti dei presenti, Berlusconi non è più presidente del Consiglio e tocca la presidente della Repubbblica avviare le consultazioni coi gruppi parlamentari per verificare se ci sono le condizioni per dar vita a un altro governo senza sciogliere le Camere.

630: sono i deputati alla Camera.

316: sono i voti necessari per far approvare la mozione di sfiducia se il 14 dicembre tutti i deputati sono presenti in Aula.

230: sono i deputati che hanno firmato la mozione di sfiducia presentata da Pd e Idv (206 Pd, 24 Idv).

85: sono i deputati che hanno firmato la mozione di sfiducia presentata dal cosiddetto “terzo polo”. 35 sono dell’Udc, 34 del Fli (Fini non l’ha firmata perché è il presidente della Camera), 6 dell’Api, 5 dell’Mpa, 3 dei Liberal democratici, 2 del gruppo misto (La Malfa e Guzzanti).

284: sono i deputati che voteranno la fiducia al governo Berlusconi (235 del Pdl, 59 della Lega).

317: sono i deputati che dovrebbero votare una delle due mozioni di sfiducia al governo Berlusconi. 230 sono di Pd e Idv; 85 del Terzo polo; 2 del gruppo misto (Giuseppe Giulietti e Roberto Nicco).

6: è il numero dei deputati del partito radicale eletti nella fila del Pd e la ci presenza in Aula il 14 è ancora in dubbio.

4: sono i governi Berlusconi che si sono succeduti dal 1994 a oggi.

17: sono gli anni da quando Silvio Berlusconi è sceso in politica. Il suo esordio, infatti, risale al 1993.

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