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7 dic 2010

Concorde, la sentenza sul disastro "Colpa di un aereo Continental"

Nello schianto avvenuto nel luglio del 2000 all'aeroporto di Parigi morirono 113 passegger. La causa fu una lamella di metallo perduta da un Dc10 della compagnia americana


PARIGI - Continental Airlines è l'unica responsabile della morte di 113 persone: è questo il verdetto del tribunale di Pontoise, alle porte della capitale, sulla tragedia del Concorde, precipitato il 25 luglio 2000 subito dopo il decollo dall'aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle. I giudici hanno accolto totalmente l'analisi dei periti del Bea, l'organismo transalpino che viviseziona gli incidenti aerei: una lamella di metallo perduta da un Dc10 della compagnia americana ha provocato il disastro. Un meccanico di 42 anni, John Taylor, è stato condannato per omicidio colposo a 15 mesi con la condizionale: avrebbe mal fabbricato e fissato il pezzo di metallo incriminato. Il suo capo, Stanley Ford, 71 anni, è stato invece assolto. La Continental è stata condannata per lo stesso reato del suo dipendente: dovrà pagare una multa di 200 mila euro e versare un milione di danni a Air France per averne deteriorato l'immagine. I giudici hanno anche contestato la "manutenzione difettosa" della Continental. Assolti invece tre francesi, ex responsabili del progetto Concorde o dell'aviazione civile, che hanno commesso "negligenze", ma non hanno colpe precise.

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Dieci anni dopo, il verdetto suscita ovviamente molte discussioni. Alcune parti civili avrebbero voluto sul banco degli accusati Air France per aver lasciato volare troppo a lungo il leggendario velivolo. La presidente del tribunale, Dominique Andréassier, ha tenuto presente queste ipotesi per prenderne le distanze. Lo ha sottolineato lei stessa, leggendo le motivazioni della sentenza: "Lo schianto di un aereo così mitico ha suscitato molti interrogativi e nutrito talvolta l'immaginario al di là di qualsiasi verosimiglianza". Secondo i magistrati, la descrizione del Bea (Bureau ênquetes accidents) è quella giusta: il Concorde, durante il decollo, ha rullato su una lamella metallica, una gomma è scoppiata e dei frantumi hanno perforato il serbatoio del supersonico, provocando l'incendio del carburante e lo schianto su un albergo di Gonesse. Questa la sequenza costata la vita a cento passeggeri tedeschi, nove membri dell'equipaggio e quattro persone che si trovavano nell'albergo. La tesi difensiva della Continental, secondo cui il Concorde avrebbe preso fuoco prima di aver rullato sulla lamella, è stata respinta: "Non è corroborata da nessuna prova".

L'assoluzione degli imputati francesi ha suscitato qualche perplessità tra le parti civili. Air France ha applaudito il verdetto ("completamente legittimo"). Molto più cauto l'avvocato della famiglia del comandante di bordo del Concorde precipitato e di due sindacati: "Com'è possibile dire che Continental è responsabile di una vera e propria colpa, mentre da parte francesi ci sarebbero semplici negligenze?". Una tesi che trova un qualche sostegno nella differenza tra i giudizi penale e civile: se al penale i francesi sono stati assolti, al civile Eads (attuale holding della società che fabbricò il Concorde) è stata condannata a pagare il 30 per cento dei danni alle parti civili: alcuni incidenti minori, avvenuti a partire dal 1993, avrebbero dovuto spingere gli ingegneri del costruttore aeronautico "ad approfondire le conseguenze che poteva avere una fuga di carburante, conseguente alla perforazione di un serbatoio, a sua volta provocata dallo scoppio di un pneumatico". Ma su tutti questi aspetti dovranno pronunciarsi anche i giudici di appello: subito dopo la lettura del verdetto, la Continental ha infatti annunciato il suo ricorso contro una sentenza "assurda". Secondo gli americani, i giudici hanno distolto l'attenzione dalle responsabilità di Air France e del suo maggiore azionista di allora, lo Stato francese.

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