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7 dic 2010

CLIMA/CANCUN: UNFCCC, CORSA CONTRO TEMPO. ONG, NO A TESTO SENZA SOSTANZA


 

(ASCA) - Cancun, 7 dic - A Cancun i negoziatori hanno il fiato corto: sanno che hanno al massimo 24 ore per chiudere i testi negoziali da consegnare ai ministri in arrivo e che, al momento, come ha spiegato la presidente di turno la messicana Patricia Esponosa ''registrano ancora una forte polarizzazione delle posizioni, soprattutto per quello che riguarda il Protocollo di Kyoto''. Christiana Figueres, coordinatrice dei negoziati per l'UNFCCC ''ha confermato che c'e' una ricerca attiva per la 'terra di mezzo' tra le Parti e che uno stop al Protocollo non e' ancora un'opzione sicura per le conclusioni della Conferenza di Cancun''. Il tentativo messo in piedi dalla presidente del Vertice Espinosa e' quella di affidare a coppie di Paesi, una dei paesi sviluppati e una dei Paesi in via di sviluppo, l'approfondimento di specifici temi 'difficili' da presentare, cosi' lavorati, al gruppo complessivo. Sono cosi' gia' al lavoro sull'adattamento Spagna e Algeria, Australia e Bangladesh sui finanziamenti, technologia e capacity building, la Nuova Zelanda e l'Indonesia su mitigazione e misurazione degli obiettivi (Mrvs), Gran Bretagna e Brasile sul Protocollo di Kyoto. Altri ministri, di Ecuador, Singapore, Norvegia e Svizzera, saranno a supporto del processo, cercando di superare la diffidenza reciproca in vista dell'ambizioso obiettivo comune. La delegazione messicana, poi, ha organizzato un incontro con quella giapponese per cercare di cucire lo strappo fatto da questi ultimi con la dichiarazione pubblica di non appoggiare un ''Kyoto bis''.

C'e' fiducia nei corridoi del Moon Palace, nonostante le difficolta' ancora in campo, che questa corsa con il tempo porti a risultati concreti: ''il pacchetto di Cancun c'e' - spiega la responsabile clima del WWF aria Grazia Midulla a margine dei lavori -, anche se ci sono ancora dei buchi che potrebbero portare ad un uso molto negativo dei nuovi testi.

Mancano, infatti, i piani di riduzione delle emissioni, mancano riferimenti specifici agli obiettivi che l'UNEP ci indica come necessari per ridurre le emissioni di 5 miliardi di tonnellate entro il 2020. Ci auguriamo, poi, che si creino le premesse per un secondo periodo di applicazione del protocollo di Kyoto, per continuare a costruire, come ha auspicato anche la commissaria europea, su tutto quello che abbiamo fatto in questi anni''.

Per i movimenti sociali, in particolare per quelli contadini che scenderanno in piazza oggi a Cancun ''e' importante chiudere i buchi presenti nel negoziato REDD e LULUCF - spiega Alberto Zoratti dell'organizzazione equosolidale Fair - che permettono alle imprese private, nell'ambito di grandi progetti di salvaguardia del territorio e delle foreste, di trasformarle in realta' in fonti di speculazioni e di affari sporchi a spese delle comunita' locali e dei popoli indigeni''. Per gli ultimi giorni si aprono due scenari: la pubblicazione di un testo complessivo, oppure di una dichiarazione finale sotto la responsabilita' della Chair, sicuramente di forza minore rispetto al precedente. Ai ministri, tra cui la ministra all'ambiente Stefania Prestigiacomo di cui e' previsto l'intervento giovedi' mattina ''e' affidato il compito di dare impulso politico al processo - ha concluso Midulla - e di assicurare che non si ripeta l'errore di Copenhagen, chiudendo a Cancun un pacchetto di misure pieno di titoli ma senza sostanza''.

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