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13 dic 2010

Atac, l'inchiesta parte dai libri paga

La documentazione sarà acquisita dai carabinieri. Nuovo vertice in procura


Innanzitutto i libri paga. Non contratti, curriculum o fantomatiche liste. Gli inquirenti sono convinti che sia quella la chiave di volta dell'inchiesta sulla parentopoli di Atac, il punto da cui partire. Da cui dare il via alla scrematura per capire quanti e quali sono i nomi "sospetti ed eccellenti" assunti dalla municipalizzata negli ultimi sei anni (prima di allora è inutile indagare perché il reato sarebbe prescritto).

Ed è proprio su quelli che in termini tecnici si chiamano libri matricola, che si concentreranno le attenzioni dei carabinieri del nucleo investigativo quando, nei prossimi giorni, si presenteranno alla sede dell'azienda per il trasporto capitolino per acquisire i documenti. Nella convinzione che, nonostante, tutta la bagarre mediatica di questi ultimi giorni, quelle carte non possono mentire: lì si troveranno tutti i nomi dei dipendenti passati per via Ostiense. I contratti, ma anche le retribuzioni e i contributi versati da Atac. Solo dopo aver vagliato quelle carte, questo è quanto filtra da ambienti investigativi, si potrà iniziare a pensare a controlli incrociati e a convocazioni in procura per i dirigenti e funzionari di Atac e di Praxi, l'azienda che si occupa della selezione del personale.

Intanto stamattina è previsto un vertice a piazzale Clodio tra il procuratore Giovanni Ferrara, l'aggiunto Alberto Caperna, il sostituto Francesco Dall'Olio e i militari di via in Selci che hanno la delega alle indagini. Una riunione per fare il punto e decidere la strategia investigativa da adottare su entrambi i fronti, quello di Atac, ma anche quello di Ama (anche per l'azienda che gestisce i rifiuti, infatti, è stato aperto un fascicolo per abuso d'ufficio: nel mirino dei pm, anche in questo caso, assunzioni di parenti, amici e persone legate a politici, per lo più legati al centrodestra).

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