egli ultimi giorni, alcune note diplomatiche americane sono state pubblicate su Internet. L'artefice è l'ormai famosissimo sito WikiLeaks, al centro di accese polemiche e dibattiti in tutto il mondo. L'ultima ondata di pubblicazioni, in particolare, ha scatenato le ire del governo degli Stati Uniti e di quelli di molti altri Paesi. Inoltre WikiLeaks è stato (e lo è ancora) obiettivo di attacchi informatici tesi a mandare il suo server in tilt. Mikko Hypponen di F-Secure ha ipotizzato il reclutamento di cybercriminali per mettere in ginocchio il sito, accusato di aver "compromesso la vita dei nostri soldati, di altre persone e le relazioni internazionali del nostro Paese".
Per fronteggiare questi attacchi, WikiLeaks ha cambiato spesso "alloggio", a volte mantenendo più server contemporaneamente. WikiLeaks.org è per il momento alloccato in Francia (OVH).Cablegate.wikileaks.org, sito dedicato agli affari diplomatici, avrebbe dovuto migrare da server svedesi a quelli americani di Amazon. Prima di terminare la migrazione, però, WikiLeaks ha ricevuto un breve messaggio da Amazon EC2, con il quale negava l'erogazione del servizio.
"Server WikiLeaks esplulsi da Amazon. Ecco la libertà di espressione nel paese della Libertà", si poteva leggere sull'account Twitter di WikiLeaks. Ovviamente, il dubbio è che Amazon sia stato oggetto di pressioni politiche. In un comunicato stampa, il senatore americano Joe Lieberman, presidente della Commissione per la Sicurezza Interna, ha segnalato che i suoi uffici avevano contattato Amazon martedì per chiedere spiegazioni.
Mercoledì, ecco la risposta di Amazon: fine delle relazioni con WikiLeaks. "La decisione di Amazon di negare l'accesso a WikiLeaks è una giusta decisione e dovrebbe servire da esempio anche ad altri network che WikiLeaks utilizza per distribuire il suoi contenuti ottenuti in modo illegale. (…) Nessuna società responsabile, americana o straniera, dovrebbe aiutare WikiLeaks nella sua attività di diffondere contenuti violati", ha dichiarato Joe Lieberman.
Per WikiLeaks, "se Amazon rinnega il Primo Emendamento, dovrebbe ritirarsi dal mercato dei libri". Il primo emendamento della costituzione degli Stati Uniti sancisce la libertà di parola e di stampa. Sembrerebbe adesso che Cablegate.wikileaks.org abbia trovato rifugio sui server svedesi, Bahnhof.
Nessun commento:
Posta un commento