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28 nov 2010

Vi racconto una giornata su Allure of the Seas, la nave da crociera più grande del mondo

Mi sono lanciata appesa a una fune per una traversata sospesa a 25 metri d'altezza. Adrenalina alle stelle, e più di un ripensamento al momento di buttarmi nel vuoto. Avrei potuto tentare il surf sull'onda artificiale (ma per scoraggiarmi è bastato vedere giovani muscolosi e tatuatissimi resistere in piedi a malapena una manciata di secondi), oppure l'arrampicata sulla parete artificiale. Scartato il ping pong e il basket (su campo regolamentare) restava l'opzione della palestra (una distesa immensa di macchine, sfortunatamente non firmate Techogym) o il jogging, su una pista sotterranea che sarebbe perfetta per una scena d'inseguimento alla 007.

All'ora dell'aperitivo accennerò con scarsi risultati qualche passo di salsa o merengue e sorseggerò un Martini seduta al Rising Tide Bar - in movimento su e giù per tre piani - prima di godermi Chicago, il meraviglioso musical portato sullo schermo da Richard Gere e Catherina Zeta Jones.

Chi l'ha detto che in crociera non ci si diverte? Consiglio a tutti quelli che «io in crociera mai, ci mancherebbe, meglio un buon libro e una spiaggia deserta» di provarci almeno una volta. Questa Disneyland colorata, eccessiva, straripante, alla fine riesce a catturarti nel suo gioco divertente.

Siamo in mare, al largo di Miami Beach, a bordo di quella che resterà a lungo la nave più grande del mondo (pare che il gigantismo abbia un limite anche nel funambolico mondo delle crociere, un giocattolo di questo genere costa quasi un miliardo e mezzo di dollari). Si chiama Allure of the Seas ed è la ventiduesima nave della flotta Royal Caribbean, la compagnia americana un tempo specializzata nelle destinazioni caraibiche ma oggi sempre più presente anche nel Mediterraneo. Ecco il diario di bordo di una giornata su Allure.

Ore 7. Il jet lag fa il suo corso e a quest'ora si è già in pista. Rapido sguardo alle condizioni climatiche e a quelle del mare, laggiù, lontanissimo dal balcone della mia cabina al dodicesimo piano. La colazione migliore si fa al sedicesimo: un trionfo di bacon, uova in tutte le fogge, pietanze asiatiche e donuts a go-go, con la crema, il cioccolato, alla vaniglia, al caffè, strazuccherati e low-fat. La mattinata scivola via tra una parata di personaggi DreamWorks (prima patnership della casa di produzione con una nave da crociera) e una tappa da Starbucks, anche questo un inedito a bordo di una nave. È vero, a spasso tra uno Shreck e un Kung Fu Panda, con un frappuccino in mano, ci si sente un po' stupidi. Ma l'entusiasmo dei passeggeri americani è contagioso e allora pazienza, faccio persino un girotondo con il pinguino di Madagascar.

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