L'appello alla collaborazione lanciato venerdì scorso dal consiglio dei ministri ha sortito i suoi effetti. E nello stesso giorno in cui nel napoletano entra in azione l'esercito per sgomberare le strade, le regioni danno la loro piena disponibilità al governo per gestire la nuova emergenza rifiuti. Si parte dalla richiesta di garantire lo smaltimento di 600 tonnellate al giorno di rifiuti della Campania per i prossimi tre mesi e saranno i tavoli tecnici che si riuniranno nelle prossime ore a decidere come, per quale destinazione e con quali certificazioni e garanzie i camion potranno partire con i loro carichi per raggiungere i centri di smaltimento indicati dalle altre regioni.
Soddisfatto il ministro Raffaele Fitto, che al termine dell'incontro ha chiarito che «la parte politica di questo lavoro è finita e ora inizia la gestione tecnica». Poi Fitto ha comunicato il buon esito dell'incontro al premier Silvio Berlusconi. Superati, dunque, i «veti» sollevati fino a domenica scorsa da diversi governatori che avevano negato la disponibilità a sobbarcarsi nuovi carichi, sia pure in via temporanea. Solo il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha confermato il suo «no», una posizione cui s'è allineato anche il rappresentate del Friuli Venezia Giulia, l'assessore regionale all'ambiente, Luca Ciriani: «Le nostre discariche e i termovalorizzatori sono pieni e non possono accogliere i rifiuti campani».
La dichiarazione di stato d'emergenza è stata la prima richiesta e il governo «farà le sue opportune valutazioni», ha spiegato il ministro per i rapporti con le Regioni, il quale ha tenuto a sottolineare che nella riunione convocata ieri pomeriggio c'erano tutti, o governatori o assessori, di ogni ente. Mentre la collega Stefania Prestigiacomo (Ambiente) ha assicurato «la massima vigilanza sui trasferimenti e sulla qualificazione dei rifiuti trasportati».
Soddisfatto anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che in apertura dell'incontro aveva appunto ribadito come, per i governatori, fosse indispensabile la dichiarazione dello stato di emergenza «per dare una risposta strutturale e definitiva a una questione che riguarda tutta l'Italia, riguarda l'immagine che il nostro Paese ha all'estero». Ogni Regione darà quindi una mano «nell'ambito di uno sforzo chiesto a tutte le istituzioni – ha proseguito Errani –. Ci vorranno le massime garanzie sulla qualità dei rifiuti e il loro smaltimento oltre al loro controllo sia in partenza che in arrivo negli impianti». Anche il governatore del Lazio, Renata Polverini, ha assicurato che l'impegno sarà collettivo e unanime: «tutto il governo conferma che c'é bisogno delle regioni e le regioni tutte hanno dato disponibilità». Impossibile, al momento, valutare la quantità di rifiuti che potrà smaltire il Lazio: «È una cosa delicata e di natura tecnica: bisogna vedere - ha precisato la Polverini – quali rifiuti ogni regione può trattare». Posizioni confermate da tutti i partecipanti alla riunione voluta da Fitto: dal presidente del Molise, Michele Iorio, secondo il quale si tratta di ricevere due camion di rifiuti al giorno per tre mesi, al presidente della Puglia, Nichi Vendola, che ha osservato come alle regioni toccherà il lavoro più grande. «Questa riunione, nella sua brevità dice che le regioni hanno amor di patria – ha osservato Vendola –. Napoli é una risorsa per il paese, se piange tutte le regioni devono rispondere». Soddisfatto infine Stefano Caldoro, che ha voluto sottolineare in carattere temporaneo dell'aiuto che è stato richiesto: «le regioni hanno fatto scattare un sistema di solidarietà. La Campania - ha sottolineato il governatore- per diventare autonoma ha bisogno di tempo. Oggi viviamo brevi momenti di crisi».
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