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yongyang balla sul filo della diplomazia. Prima ha chiesto scusa per le vittime civili del bombardamento di artiglieria contro l'isola sudocreana di Yeonpyeong. "Se è vero", hanno spiegato i funzionari del regime, "che ci sono state vittime civili, si è trattato di un fatto molto increscioso"."Conseguenze imprevedibili" - Poi la Corea del Nord è tornata a pungolare Seul e gli Stati Uniti, mettendo in allarme l'asse sulle "imprevedibili" conseguenze che potrebbero derivare dall'arrivo della portaerei americana George Washington nel Mar Giallo. "Se gli Stati Uniti porteranno come sembra una loro portaerei nel mare occidentale nessuno potrà prevederne le conseguenze", ha affermatoPyongyang in un comunicato.
Scudi umani - Ma anche dopo aver definito "incresciosa" la morta dei civili, la Corea del Nord ha aggiunto, tagliando corto, che "la responsabilità è del nemico", ovvero la Corea del Sud. "Hanno compiuto un'azione disumana creando uno scudo con i civili, schierati attorno alle postazioni di artiglieria nelle basi militari dell'isola". Questa la teoria di Pyongyang.
La minaccia - La minaccia del Caro Leader è perentoria: "Colpiremo senza pietà se sarà violato il nostro spazio svorano. Il nostro esercito", ha continuato il Comitato nordcoreano per la riunificazione pacifica della Corea, "ha i cannoni pronti, e se gli invasori oseranno introdursi sul nostro territorio terrestre, aereo o marittimo, trasformeremo il cuore del nostro nemico in un mare di fuoco". Le operazioni, ha concluso il Comitato, sono "una provocazione intollerabile nei nostri confronti".
Asse Stati Uniti-Seul - Le manovre congiunte Usa-Corea del sud, sono previste per quattro giorni e vedranno la partecipazione di una portaerei americana come nave ammiraglia. Oltre Pyonyang anche la Cina si è espressa contro le manovre militari in una zona, quella del mar giallo, che Pechino tradizionalmente considera strategica.
Qui cina - Con una nota il ministero degli esteri cinese ha detto di essere "contrario a qualsiasi azione militare non autorizzata all'interno della zona economica cinese". A Pechino ha replicato un portavoce del Pentagono che ha precisato come queste operazioni, "di natura difensiva", non "sono dirette contro la Cina".
Risposta all'attacco - Per quanto ufficialmente previste da tempo, le manovre militari congiunte rappresentano una risposta al bombardamento dell'isola sudcoreana nel mar giallo da parte delle forze armate della Corea del Nord. Subito dopo l'incidente, infatti, il gruppo aeronavale della VII flotta Usa è partito dalla sua base giapponese.
George Washington - A guidare le operazioni sarà la portaerei nucleare George Washington, una vera e propria cittadella galleggiante con a bordo 5.500 marinai e capace di portare 75 aereplani. La portaerei sarà scortata dagli incocrociatori lanciamissili USS Cowpens e USS Shiloh e dalle corvette USS Lassen, USS Stethem e USS Fitzgerald.
La marina di Seul dispiegherà dal canto suo incrociatori, fregate, navi pattuglia e altri imbarcazioni da guerra oltre che aerei per la guerra ai sottomarini.
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