Questa volta, "l'Houdini politico italiano" rischia di non farcela: il New York Times di oggi segnala che la crisi politica in Italia potrebbe portare alla fine dell'era Berlusconi. Per anni – scrive Rachel Donadio sul Nyt - il primo ministro Silvio Berlusconi ha meravigliato gli italiani con i suoi poteri "tipo Houdini" per sfuggire alle trappole politiche più insidiose. Ma questa volta è diverso. ...
Da cosa si capisce che è diverso? Dal fatto che gli ex lealisti – che "avvertono la debolezza politica come un cane fiuta la paura" - hanno cominciato a riposizionarsi per il prossimo capitolo, per quando Berlusconi probabilmente non sarà più il leader. ...
Ha iniziato Gianfranco Fini. E ogni giorno le defezioni – o quelle che sono percepite come defezioni – si moltiplicano, nota il Nyt....
Inoltre, prosegue il quotidiano, i politici e altre figure pubbliche che prima erano "stranamente silenziose" sulla mancanza di competitività dell'Italia, sulla bassa produttività, sull'elevato debito, sulla fuga dei cervelli e sull'evasione fiscale, tra i tanti temi, "hanno cominciato a parlare apertamente". ...
Il Nyt cita Per Ferdinando Casini, secondo il quale nel Pdl c'è una diffusa sensazione che Berlusconi sia arrivato al capolinea. Casini è "furiosamente corteggiato" sia da Fini che dal Pd. ...
Ma, mentre c'è la crescente sensazione che Berlusconi se ne stia per andare via, nessuno ha la chiara sensazione di chi stia per entrare: secondo il New York Times, è "il momento più dinamico e incerto della politica italiana degli ultimi 20 anni"....
Berlusconi – continua il Nyt - ha contribuito a creare "l'illusione" di un sistema bipartitico in Italia, con l'aiuto di una modifica nel 2005 della legge elettorale, che permette a una coalizione che ha meno della metà del voto popolare di avere la maggioranza parlamentare.
Il "momento della verità" per Berlusconi arriverà a metà dicembre. Il 14 affronterà il voto di fiducia dei entrambe le Camere, che potrebbe rovesciare il governo. Lo stesso giorno, la Corte costituzionale dovrebbe decidere sulla costituzionalità della legge sull'immunità.
Ma in un paese in cui la politica si gioca al più alto livello con dribbling e finte come ai Mondiali di calcio, "la partita non è finita"....
El Pais analizza il momento politico dell'Italia in un editoriale intitolato "Agonia con data di scadenza". L'agonia politica di Berlusconi andrà avanti almeno fino al 14 dicembre e "salvo sorprese" sarà sfiduciato alla Camera, con conseguenti elezioni anticipate.
È una crisi politica che, secondo il quotidiano spagnolo, va al di là della cornice istituzionale. Il paese sembra "anestetizzato" di fronte alla moltitudine di scandali che riguardano Berlusconi e si è arrivati a una "situazione insostenibile" in cui una percentuale crescente di cittadini "si vergogna" di questa Italia.
L'Italia, che è la terza economia dell'eurozona, non può continuare a trasmettere l'impressione di non governo, avverte El Pais. "Le turbolenze finanziarie tornano ad agitare l'Europa e Roma non può rimanere ai margini delle soluzioni che si decidono e neppure trasformarsi nel malato politico dell'Unione. Ma con Berlusconi "questo e non altro è l'orizzonte che l'attende".
"Berlusconi raccoglie la sfida, pronto a elezioni anticipate", è il titolo che ricorre sui siti di alcuni giornali francesi, come Les Echos e il Nouvel Observateur, nelle cronache di un'Italia sprofondata "nella più grande incertezza". "Voto di fiducia o elezioni anticipate", titola la Bbc, riferendo che il premier si dice ottimista sull'esito della votazione ma che, se perde, ciò significherà andare alle urne.
In un commento sull'edizione online del quotidiano britannico Guardian, Tana de Zulueta sottolinea che la sinistra italiana non riesce a sfruttare al meglio il declino di Berlusconi. Eppure, il leader di un'opposizione "non potrebbe chiedere di più": Berlusconi è stretto nell'angolo. Fini ha chiesto le sue dimissioni, gli scandali sessuali sembrano fuori controllo, "perfino i suoi amici ammettono che l'uomo è una minaccia".
Ma – si legge sul Guardian - la sinistra è divisa e spesso "si fa rubare la scena da un ex fascista". Nel Partito Democratico c'è addirittura chi si chiede come mai Fini sembri più progressista di alcuni dei deputati Pd più conservatori. Il partito è diviso sulla questione più urgente del momento, su chi dovrebbe sostituire Berlusconi al posto di premier, qualora fosse mandato via. E le primarie del centrosinistra per l'elezione a sindaco di Milano indicano che il Pd "è sempre più fuori sintonia rispetto al proprio elettorato". Il vincitore delle primarie, Domenico Pisapia, era appoggiato Da Nichi Vendola. Per il Pd c'è all'orizzonte una prospettiva imbarazzante: potrebbe Vendola fargli un altro tiro nelle primarie nazionali per la leadership di una coalizione anti-Berlusconi?
Ma per i mercati finanziari va benissimo così. Almeno secondo la tesi originale di Ken Fisher, il quale sostiene sul Financial Times che i governi paralizzati sono un bene per le Borse. Quello di Berlusconi è solo uno dei tanti governi bloccati e nell'impossibilità di agire, dagli Usa dopo le elezioni di mid-term alla Germania che ha perso il controllo del Bundesrat, dal Giappone all'Australia, dal Belgio all'Olanda. "Ovunque gli investitori preferiscono meno legislazione e il mondo sta diventando sempre più bloccato - Alleluia".
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