Il presidente della Ferrari: "Superare l'attuale bipolarismo, che non funziona più". Meglio che la legislatura arrivi a a compimento, poi si voti con un'altra legge elettorale". "Introdurre nuovi protagonisti nella politica"
MILANO - Per Luca Cordero di Montezemolo sarebbe necessaria la formazione di un "grande movimento" politico che si presenti alle elezioni con "una grande lista civica nazionale" cercando di superare l'attuale bipolarismo "che non funziona più". Il presidente della Ferrari lo ha detto agli allievi del Centro di Formazione Politica di Milano in un dibattito al Teatro Franco Parenti. "L'unica possibilità - ha detto Montezemolo - sarebbe quella di avere un grande movimento che non attinga dal serbatoio della politica tradizionale di oggi. Occorre introdurre nuovi protagonisti. Ci potrebbe essere una grande lista civica nazionale che abbia un obiettivo preciso e pensi a un bipolarismo non come quello di ora che non funziona più".Ma il numero uno di Maranello dice anche che sarebbe meglio che la legislatura arrivi a compimento, mandando però definitivamente in soffitta il "Porcellum". 'Sarebbe un forte fallimento per la maggioranza se si dovesse tornare alle elezioni dopo solo due anni. Io preferisco che si arrivi alla fine e che si faccia la riforma della legge elettorale". Montezemolo ha spiegato che i difetti della legge elettorale attuale sono un premio di maggioranza "assurdo che non esiste in nessun Paese democratico al mondo" e che rende impossibile essere competitivo anche ad un soggetto che ottiene il 20% dei voti. "Basta - ha detto - con questo bipolarismo da derby di calcio dove uno è contro l'altro".
Poi una stilettata
"Da vent'anni abbiamo una trentina di persone che cambiano i nomi ai partiti come fossero dei marchi: si spostano un po', ma sono sempre gli stessi", incalza Montezemolo. Questa situazione , ha osservato il presidente della Ferrari, "non ha eguali in Europa: e non è solo il caso Berlusconi, caso più unico che raro, ma quello dei partiti in generale".
"Oggi l'astensionismo - ha proseguito - è più vicino al 40% che al 30%, riguarda entrambi gli schieramenti e, tra i giovani, è visto come l'unica arma per cambiare le cose". "E' un segnale di insoddisfazione . ha insistito - da entrambe le parti". "Se guardo alla seconda Repubblica - ha osservato - è stato un fallimento della classe dirigente politica" italiana.
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