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22 nov 2010

Michele Misseri vicino ai domiciliari Potrebbe essere trasferito in un convento

Dopo le rivelazioni fatte dall'indagato nell'incidente probatorio il legale Galoppa è pronto per l'istanza

Michele Misseri

Michele Misseri

TARANTO - La scarcerazione di Michele Misseri potrebbe essere una questione di giorni. Il suo avvocato Daniele Galoppa - è emerso da indiscrezioni - depositerà a breve nella cancelleria del Tribunale la richiesta di scarcerazione per il suo assistito per sostituirla con la misura degli arresti domiciliari. Una decisione maturata dopo l'incidente probatorio durante il quale Michele ha rivelato di non aver assassinato Sarah e di non aver abusato del suo corpo. Resterebbe in piedi solo l'accusa di occultamento di cadavere. Nell'eventualità dei domiciliari Misseri per ragioni di opportunità non potrebbe scontare la detenzione nella sua abitazione di Avetrana, ma si è ipotizzata un'altra soluzione: dal carcere Michele potrebbe essere trasferito in un convento. Oggi intanto potrebbero essere depositate le motivazioni del Tribunale del Riesame che nei giorni scorsi ha rigettato la richiesta di scarcerazioni di Sabrina.

INCIDENTE PROBATORIO - Durante l'incidente probatorio Michele Misseri, padre, ha confermato le accuse nei confronti della figlia Sabrina di aver ucciso la cuginetta Sarah Scazzi il pomeriggio del 26 agosto. Michele ha inoltre confessato di non aver abusato sessualmente della nipotina. Sarebbero queste le prime indiscrezioni investigative emerse dopo un lungo incidente probatorio.



LE VERSIONI DI MICHELE - Le tre diverse confessioni di Michele Misseri prima dell'incidente probatorio, sull'omicidio della nipote. 
6 ottobre: Michele Misseri si imbatte in Sarah che, alla ricerca della cugina Sabrina, si reca nel garage dello zio, dove lui sta sistemando il trattore. L'uomo tenta un approccio sessuale con la nipote, che respinge le avances. Michele l'aggredisce alle spalle e con una corda la strangola. Nasconde il cadavere, poi lo colloca nel bagagliaio della sua auto, si dirige nelle campagne di Avetrana, denuda la salma e si lascia andare a un rapporto sessuale completo. Depone di nuovo il cadavere in auto e, infine, lo getta in un pozzo. L'uomo non chiama mai in causa la figlia Sabrina.

Dagli arresti ai nuovi sopralluoghi

15 ottobre: Sarah arriva in casa Misseri e la cugina Sabrina la trascina nel garage con la forza, avendo la stessa Sabrina ed il padre concordato di darle una lezione per intimorirla ed evitare che la ragazza diffondesse in paese la notizia delle attenzioni sessuali riservatele dallo zio, delle quali anche Sabrina era venuta a conoscenza. Mentre quest'ultima tiene per le braccia la cugina, Michele Misseri avvolge una corda intorno al collo di Sarah e la strangola. Sabrina, nel momento in cui vede la cugina accasciarsi, impaurita molla la presa e si allontana. L'uomo poi fa sparire il cadavere gettandolo nel pozzo. Alcuni giorni dopo, tramite il suo legale, Michele Misseri fa sapere di voler ritrattare la precedente confessione nella parte relativa agli atti sessuali sul cadavere.

4 novembre: Sabrina e Sarah si incontrano per andare al mare e litigano, forse per gelosia nei riguardi di un amico comune, Ivano Russo. Sabrina trascina nel garage Sarah: la discussione degenera e lei strangola la cugina con una cintura trovata in garage. Sabrina sale a casa ed informa il padre Michele, che stava dormendo. L'uomo rassicura la figlia, che si allontana con l'amica Mariangela. Michele Misseri carica la salma di Sarah in auto, si dirige in campagna, abusa sessualmente del cadavere e, infine, lo getta nel pozzo calandolo con una corda.

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