Negli Stati Uniti «si fa», in Italia «si parla». L'amministratore delegato di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne torna sul tasto già toccato nell'intervista di qualchesettimana fa a Fabio Fazio in cui aveva sostenuto che, senza l'Italia, la Fiat avrebbe fatto meglio. Questa volta il numero uno di Fiat parla a margine della visita ufficiale dell'Indiana Transmission Plant II di Kokomo (fabbrica Chrysler) alla presenza del presidente americano Barack Obama e dal vicepresidente Joe Biden.
Le dichiarazioni erano in risposta a chi gli chiedeva di commentare un interventodella settimana scorsa del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, Marchionne ha detto: «Le mie parole sono accurate, precise ed efficaci. La gente deve capire che questa è la realtà. Qui si agisce, lì si parla». Il numero uno della Fiat ricordato che negli Usa «in 18 mesi sono stati investiti quasi tre miliardi di dollari».
La visita di Obama «significa molto per me - ha detto Marchionne - mi piace molto il presidente e per me questo è un grande giorno». La domanda su come si sentisse e cosa provasse in seguito alla visita è stata posta a Marchionne da un bambina che, munita di un piccolo registratore si è avvicinata e lo ha interpellato, per poi farsi delle foto insieme a lui.
«Dopo un paio di anni difficili questo stabilimento ha ricominciato a lavorare a pieno ritmo», ha detto a sua volta il presidente americano. «Oggi sappiamo che la nostra decisione di aiutare l'industria automobilistica è stata la decisione giusta». «La lezione è questa», ha ricordato Obama. «Mai scommettere contro l'America, mai scommettere contro il settore automobilistico americano, mai scommettere contro di noi».
I dipendenti dell'impianto di Kokomo si sono tutti alzati alle parole del presidente Barack Obama che, dopo aver visitato lo stabilimento, ha detto: «Sergio mi ha detto che ci saranno ulteriori investimenti e questo significa anche posti di lavoro». Alle parole del presidente sulle assicurazioni di «Sergio», i dipendenti della fabbrica si sono alzati ad applaudire. Marchionne era seduto in prima fila ad ascoltare Obama e il vice presidente Joe Biden. Al termine dei loro interventi, Marchionne ha aggiunto: «Kokomo entro il 2013 potrebbe diventare il maggiore impianto di trasmissioni al mondo. Se Chrysler fosse scomparsa, l'impianto avrebbe chiuso».
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