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10 nov 2010

Le banche e Mediaset affossano Piazza Affari

(Teleborsa) - Roma, 10 nov - Si conferma debole al giro di boa la borsa milanese, assieme alle altre piazza europee, in attesa della partenza di Wall Street, con i futures sugli indici a stelle e strisce che al momento risultano fermi sulla parità.

Si attende con molta ansia l'inizio del vertice del G20 di Seul, previsto per domani dove si tornerà a trattare del quantitative easing e della guerra valutaria. Oggi, intanto, lo yuan ha toccato i massimi storici contro dollaro mentre il cross eur/usd viaggia poco sotto gli 1,38.

Molte novità dalla Cina, con la Banca Popolare che ha deciso di aumentare le riserve obbligatorie per le banche e con un netto miglioramento della bilancia commerciale. Nel mese di ottobre il Dragone ha registrato un surplus di 27,15 miliardi di dollari, in rialzo del 60,84% rispetto ai 16,88 miliardi del mese precedente. Da segnalare poi la decisione di un'agenzia di rating cinese di tagliare il debito statunitense poiché la nuova mossa di quantitative easing aumenta la crisi del credito statunitense.

A Milano l'indice FTSE IT All-Share segna un ribasso dello 0,80% e il FTSE Mib una discesa dello 0,90%.

Acquisti selettivi sul paniere principale, dove dominano le vendite.

Non si arresta la corsa al rialzo di Finmeccanica, che oggi conquista la vetta del paniere Ftse Mib dopo aver messo da parte ieri un rialzo del 3% sull'aggiudicazione di varie commesse per 220 milioni di euro tramite le controllate.

Tra gli assicurativi corre Fonsai nel giorno dei risultati mentre Autogrill risulta in frazionale rialzo dopo aver riportato conti in crescita nei primi nove mesi dell'anno.

I conti trimestrali di Mediaset non sembrano essere piaciuti troppo al mercato, visto che il titolo al momento risulta essere il peggiore all'interno del paniere Ftse Mib con una minusvalenza di oltre cinque punti percentuali. Oggi gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato le stime per il 2010 della compagnia televisiva, affermando che i dati del 3° trimestre non hanno battuto il consensus degli esperti. Confermata la raccomandazione neutral e il target price a 5,6 euro. Stessa mossa da Barclays, che ha tagliato le stime di eps per il 2010, 2011 e 2012, riducendo il prezzo obiettivo da 6,6 a 6,5 euro, reiterando il giudizio overweight.

Giornata pesante per il comparto bancario, mentre in Europa lo stoxx di riferimento di settore registra una minusvalenza di circa mezzo punto percentuale. Bca Pop Milano, Intesa SanPaolo e Unicredit risultano tra i titoli peggiori del paniere Ftse Mib, arretrando di circa il 2%.
La Bca Popolare di Milano ha diffuso ieri sera a borsa chiusa i conti dei primi nove mesi del 2010, evidenziando un utile netto in calo del 40,4% a 108 milioni di euro. In crescita, invece, il risultato del 3° trimestre dell'87,6% a 37,7 mln.
Unicredit ha diffuso stamane il comunicato stampa relativo ai conti, indicando un utile netto nei nove mesi di €1.003 milioni (€1.165 milioni al netto di rettifiche di valore sull’avviamento relativo alla controllata in Kazakistan nel 2trim10), di cui €334 milioni nel terzo trimestre.
Intesa Sanpaolo scivola dopo aver accolto ieri con serenità i risultati dei nove mesi. Il numero uno dell'Istituto, Corrado Passera, ha confermato l'interesse ad aggiungere un nuovo Paese al network internazionale, senza ulteriori impegni finanziari degli azionisti.
In lettera anche Mediobanca, dopo l'exploit della vigilia mentre Mediolanum registra una perdita di circa un punto percentuale in attesa che si tolga il velo sui conti.

Enel guadagna mezzo punto percentuale dopo aver superato ieri brillantemente il test dei conti.

Pesante Erg Renew, dopo i conti trimestrali mentre si comporta bene la A.S. Roma: Compagnia Italpetroli sta valutando le offerte non vincolanti ricevute dai potenziali acquirenti con l’assistenza dei propri consulenti.

Strappa al rialzo Interpump, grazie ai brillanti risultati trimestrali.

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