ROMA/MILANO (Reuters) - La fiducia delle imprese italiane sale ancora a novembre portandosi ai massimi da marzo 2008 e sorprendendo le attese degli analisti.
L'indice al netto dei fattori stagionali calcolato da Isae è salito a 101,6 da 100,1 (rivisto da 99,8), risultando superiore a tutte le previsioni di consensus Reuters che mostravano una mediana di 99,6 con un range di stime tra 99 e 100,5.
Si stabilizzano le valutazioni sugli ordini, con un ulteriore miglioramento della componente estera che si contrappone alla stagnazione della domanda interna, spiega l'istituto di analisi. Si confermano stazionarie rispetto al mese precedente anche le scorte di magazzino e i livelli produttivi correnti.
A livello prospettico migliorano invece nettamente le attese su ordini e produzione.
"E' stata una bella sorpresa, quasi tutto l'aumento è attribuile alle aspettative sulla produzione. E' un messaggio più positivo rispetto a quello che ci aspettavamo", commenta Loredana Federico di Unicredit. "Le indicazioni di aspettative più ottimistiche vanno in una direzione più favorevole per la chiusura dell'anno".
EFFETTO POSITIVO DA EXPORT
Il morale delle imprese ha probabilmente ancora beneficiato dell'impulso positivo su produzione e investimenti che arriva dalla forza della domanda estera, sottolineano gli economisti.
Per Giada Giani di Citigroup il dato odierno "è sorprendentemente forte ma sostanzialmente in linea con quello che vediamo in altri paesi europei core che continuano a beneficiare della ripresa dell'export".
In Italia, sottolinea l'analista, "è tutto riconducibile alle esportazioni e la fiducia delle imprese adesso è più o meno in linea con la media di lungo termine, mentre l'Ifo tedesco è molto più alto della media di lungo termine". Continua...
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