È stato lo stesso dipartimento di Stato americano, attraverso il portavoce Philip J. Crowley ad avvertire del "pericolo". "Queste rivelazioni danneggeranno gli Usa e i nostri interessi" perché "creeranno tensioni nelle nostre relazioni" diplomatiche. Il sottosegretario ha sottolineato che questi "cablogrammi diplomatici contengono per la loro stessa natura valutazioni quotidiane e oneste espresse da ogni governo nell'ambito della propria politica estera". Ed Elizabeth king, assistente segretario alla Difesa per gli Affari legislativi ha aggiunto in un messaggio elettronico: "La Wikileaks è un tentativo irresponsabile di provocare caos e destabilizzare sicurezza globale e potenzialmente mette a rischio vite".
I rapporti diplomatici che potrebbero essere danneggiati dalle pubblicazioni sono quelli tra l'Amministrazione Obama e i governi di Russia, Afghanistan e molte delle ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale. Ma le rivelazioni riguardano anche alcuni paesi europei. Accuse di corruzione contro diversi ministri, premier e capi di stato stranieri, contenute nei rapporti riservati che i diplomatici inviano da tutto il mondo a Washington, che sicuramente non faranno molto piacere ai diretti interessati.
A coordinare la pubblicazione di questi scottanti documenti insieme a Wikileaks sarebbero anche importanti testate internazionali come il New York Times, il Guardian e il Der Spiegel. Ad esse era stato già dato accesso in anticipo ai documenti sulla guerra in Iraq e in Afghanistan.
Intanto continuano i guai giudiziari per il creatore di Wikileaks, Julian Assange. La Corte d'appello di Stoccolma ha infatti confermato il mandato d'arresto emesso nei suoi confronti perstupro e molessie sessuali. Ma Assange, che ha respinto ogni accusa, al momento è irreperibile.
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