E' il nuovo capitolo della cyber-guerra tra americani e cinesi, con quest'ultimi in prima linea ormai da inizio anno quando è stato svelato l'attacco che ha coinvolto Google e la sua mail e svariate aziende statunitensi. Per difendere il paese era scesa in campo anche Hillary Clinton che aveva lanciato il monito "Ci saranno conseguenze per i cybercriminali".
E ora che la situazione sembrava essersi raffreddata, arriva la denuncia dell'organo più competente, la U.S.-China Economic and Security Review Commission, che racconta di come poco tempo dopo le frasi della Clinton sia avvenuto un ennesimo attacco.
Questa volta si è dirottato il traffico USA per un tempo non indifferente di 18 minuti, l'8 aprile, con un discreto numero di comunicazioni in uscita e in entrata da portali governativi e militari come Senato, NASA, Esercito, Marina, Areonautica e Marines.
E' ancora presto per stilare il conto dei danni, ma saranno facilmente ingenti. Potrebbe invece essersi trattato di un errore? Non è da escludere, anche se sembra improbabile: milioni e milioni di navigantisono transitati loro malgrado su server cinesi, a causa della modifica del routing su internet attraverso la procedura "IP hijacking". China Telecom ha immediatamente smentito, ma McAfee rilancia "Potrebbe essersi trattato del più grande attacco informatico della storia, potremmo non conoscere mai cosa ha comportato".
Nessun commento:
Posta un commento