Sergio Marchionne è negli Stati Uniti, nello stabilimento Chrysler di Kokomo, Indiana. Ma parla dell'Italia con parole che lui stesso definisce «accurate, precise ed efficaci». «Negli Stati Uniti si agisce, in Italia si parla», dice dopo aver illustrato, davanti al presidente americano Barack Obama, i successi della Chrysler raggiunti grazie al piano di salvataggio dell'industria dell'auto Usa e alla collaborazione del sindacato. Obama ha stretto la mano a "Sergio" nello stabilimento Chrysler di Kokomo, cittadina che porta il nome di un leggendario capo indiano, e che nel 2008 era entrata nella lista Forbes delle città americane destinate a morire. Invece, grazie agli aiuti pubblici ricevuti dalla casa di Detroit e da altre società locali, il tasso di disoccupazione è sceso dal picco del 20,4% del giugno 2009 al 12%, e potrebbe scendere ancora grazie a un nuovo megainvestimento da 843 milioni di dollari annunciato proprio ieri dalla società Usa rilevata dalla Fiat. «Sergio mi ha detto che ci saranno ulteriori investimenti e questo significa anche posti di lavoro», ha detto Obama scatenando la standing ovation dei dipendenti che sono scattati tutti in piedi per applaudire Marchionne. «L'esempio di questo stabilimento dell'auto nel cuore industriale del paese rappresenta la speranza e la fiducia in un'economia migliore – ha detto Obama, affiancato dal vicepresidente Joe Biden in questa prima tappa di un viaggio nell'America industriale –. Oggi sappiamo che il varo del piano di aiuti pubblici è stata la giusta decisione. E sappiamo che non bisogna mai scommettere contro l'America».
Kokomo è quindi una "success story", frutto della tanto criticata strategia di stimolo economico di Obama, e Marchionne ne è uno dei suoi portavoce, tant'è che Obama ha voluto averlo accanto anche quando ha visitato uno stabilimento Chrysler a Detroit lo scorso agosto. Grazie ai circa 12 miliardi di dollari in parte elargiti e in parte prestati alla Chrysler per salvarla dall'insolvenza, la società americana ha potuto effettuare nel giugno di quest'anno un investimento di 343 milioni di dollari nello stabilimento di impianti di trasmissione di Kokomo, evitando il licenziamento di 1000 dipendenti e anzi riuscendo a riassumere 400 operai che avevano perso il posto. Complessivamente la Chrysler ha investito 3 miliardi di dollari negli ultimi 18 mesi, un terzo dei quali finirà proprio nell'impianto di Kokomo.
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