Il regista padovano raddoppia con il «Lara» a Francesco Di Leva. «Una vita tranquilla» è unico film italiano a ricevere un riconoscimento
Il regista padovano Claudio Cupellini (archivio)
È il padovano Claudio Cupellini a tenere alto il nome del cinema italiano al Festival Internazionale del Film di Roma. Il suo filmUna vita tranquilla è stato l'unica pellicola italiana premiata al Festival, con il Marc'Aurelio al miglior attore per l'interpretazione di Toni Servillo. « Servillo, al momento, è il miglior attore italiano. Stupisce la sua grandissima umiltà e la voglia di lavorare e scavare all'interno del suo personaggio con l'entusiasmo che potrebbe avere un ragazzino - commenta Cupellini - . In più nel recitare ci mette anche la sua grande esperienza e l'enorme talento. Lavorare con lui è stato un momento di crescita anche per me». L'interpretazione in tedesco, napoletano e italiano di Servillo, ha convinto la giuria presieduta da Sergio Castellitto e composta dalla giornalista Natalia Aspesi, il regista Ulu Grosbard, lo scrittore Patrick McGrath, il regista Edgar Reitz e la direttrice del Museo della Arti Multimediali di Mosca Olga Sviblova.
Venerdì sera hanno assegnato a Servillo il Premio Marc'Aurelio come miglior attore.Una vita tranquilla, tra i film più applauditi da pubblico e critica di tutta la rassegna, ha ottenuto anche il più importante dei premi collaterali, il Premio Libera Associazione Rappresentanti di Artisti (L.A.R.A.) al miglior interprete italiano, che è andato a Francesco Di Leva che interpreta il giovane camorrista Edoardo Fiore. Il film, in programmazione nei cinema di tutt'Italia, racconta la vita di Rosario Russo (Servillo). Da dodici anni in Germania gestisce, insieme alla moglie Renate, un albergo ristorante. La sua vita scorre serena, ha un figlio e un aiuto cuoco che è anche un amico, in più molti progetti per il futuro. Ma Russo ha anche un segreto da nascondere, quello di essere stato, fino a quindici anni prima, Antonio De Martino, uno dei più feroci e potenti camorristi del casertano. Da quella vita Russo era scappato inscenando la sua morte e trasferendosi all'estero, ma i nodi del passato tornano al pettine, minando la tranquillità costruita negli ultimi anni. Tutto infatti cambia quando un giorno di febbraio nel ristorante di Rosario Russo arrivano due ragazzi italiani. Uno è Edoardo, il figlio di Mario Fiore, capo di una delle più potenti famiglie di camorra, l'altro è Diego, suo figlio che non vede da quindici anni.
A questo punto la vita tranquilla di Russo prende una piega imprevedibile e drammatica. «La storia si svolge nel contesto di una quotidianità disarmante e assoluta: si tratta di un contesto che conosco bene e che fa parte integrante del mio immaginario, sin da quando ero bambino. Provengo dal Veneto, una zona abbastanza nota per le sue località termali, cittadine sonnolente e ordinate, silenziose e pacifiche - ha spiegato il regista Cupellini - . Nel raccontare la storia di Rosario ho avuto la sensazione d'essere di nuovo nei luoghi dove sono cresciuto: la città ideale per chiunque voglia rimuovere i propri errori e cercare un nuovo inizio, nascondersi e liberarsi dalla paura, costruirsi una vita tranquilla e viverla come se il passato non esistesse. La serenità addormentata di questi piccoli paesi è per me bella e commovente, tanto più commovente se teniamo conto della sua radicale fragilità». Cupellini (classe 1973) è stato allievo di Paolo Virzì e Daniele Lucchetti al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal 1999 al 2005 ha realizza diversi cortometraggi fra cuiLe diable au vélo, esordio alla regia, Chi ci ferma più (2004) e La talpa (2005). Nel 2006 ha direttoLa donna del Mistero, episodio del film 4-4-2 Il gioco più bello del mondo prodotto dal Virzì e uscito nelle sale italiane. Il debutto nel lungometraggio è stata la commedia Lezioni di Cioccolato, che ha ottenuto la nomination al David di Donatello (2008). Una vita tranquilla, da un soggetto vincitore del Premio Solinas (2001), scritto in collaborazione con Filippo Gravino e Guido Iuculano, è il suo secondo lungometraggio. Il regista Cupellini sabato 6 novembre è a Padova, al Multiastra (ore 20), per presentare il film al pubblico di casa sua.
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