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27 nov 2010

Il primo passo falso nella carriera di Lady Guarguaglini



Marina Grossi, a capo della Selex


Indagata per corruzione
e reati fiscali


ROMA
Questa volta non è riuscita a schivare il missile giudiziario. Marina Grossi, 58 anni, amministratore delegato della società «Selex Sistemi Integrati», marchio tra i più importanti della holding Finmeccanica, meglio nota come lady Guarguaglini avendo sposato alcuni anni fa il supermanager che guida la multinazionale di Stato delle armi e dell'aviazione, da ieri è formalmente indagata per corruzione e reati fiscali. Eppure la signora Grossi di missili se ne intende. Torinese, laureata in ingegneria, come primo impiego finì su una nave della Marina militare ad occuparsi di guerra elettronica. Era una dipendente civile, e donna, in un contesto tutto maschile. «L'esperienza non fu facile, ma bella» ha raccontato qualche tempo fa al giornalista di «Panorama» che l'intervistava.

Questo per dire che è donna di piglio. All'università suo docente fu Ugo Tiberio, che nel 1940 realizzò il primo pionieristico radar italiano. In seguito entrò nell'industria della difesa. Ha guidato la Mbda, consorzio europeo dei missili, dagli Apache ai Mistral. Poi finì alla Officine Galileo, sistemi di puntamento. Lì il Pier Francesco era suo diretto superiore. Lei si rivelò di teutonica efficienza. E scattò l'amore. Guarguaglini e Grossi erano entrambi soli, entrambi vedovi, entrambi innamorati solo del lavoro. E si giunse al matrimonio.

A chi maligna sulle sue fortune professionali, lei ha sempre ribattuto a brutto muso: «Essere sua moglie mi ha solo penalizzato». In effetti furono i due amministratori delegati di Finmeccanica di un'era precedente, Alberto Lina e Giuseppe Bono, gli uomini degli Anni Novanta, che nominarono la signora Grossi alle sue prime importanti responsabilità: prima in Finmeccanica Holding a occuparsi di rilancio e strategie finanziarie; poi alla guida della controllata A.M.S. (attuale Selex S. I.).

Quando Guarguaglini nel 2002 prese in mano la baracca se la ritrovò ai vertici di una società del gruppo e lì lei rimase. Confermata nell'incarico nel 2005. A un certo punto, però, le loro strade professionali hanno rischiato di separarsi. E siccome a casa si parla solo di Selex («Mai di Finmeccanica», ha tenuto a precisare lui una volta), la signora ci ha scherzato sopra così: «Io e mio marito saremmo costretti a smettere di portare il lavoro a casa. O dovremmo comprare due casseforti per i nostri segreti». Segreti tra i più delicati. Attraverso Finmeccanica passano infatti le commesse delle forze armate, ma anche quelle dell'Interno, della Protezione civile, del traffico aereo.

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