La Fiat dovrebbe confermare oggi i volumi produttivi per lo stabilimento di Mirafiori e svelare ai sindacati le linee generali del piano prodotti che dovrebbe sostenerli. Potrebbe inoltre mettere sul tavolo, in cambio delle concessioni sui metodi di lavoro chieste ai lavoratori, un consistente pacchetto di investimenti per il rinnovamento della fabbrica, un po' come ha già fatto con Pomigliano.
L'amministratore delegato Sergio Marchionne è in questi giorni a Torino, ma probabilmente non parteciperà in prima persona all'incontro di oggi; la delegazione sarà guidata da Paolo Rebaudengo, responsabile delle relazioni industriali Fiat. Lunedì Marchionne incontrerà invece gli analisti finanziari della comunità milanese, per presentare il previsto piano di spinoff – un incontro che segue quello di due settimane fa con i colleghi stranieri, e dal quale non sono attese novità di rilievo. Il piano presentato lo scorso 21 aprile alla comunità finanziaria prevedeva per Mirafiori a regime (ovvero nel 2014) una produzione compresa fra le 250mila e le 280mila unità su due piattaforme: i segmenti B e C. Quest'ultima è la cosiddetta C-wide, un'evoluzione della piattaforma della Giulietta che farà da base alla futura Giulia e a una serie di modelli Chrysler, il primo dei quali dovrebbe essere – alla fine dell'anno prossimo – l'erede della berlina Dodge Avenger. La prima è quella che già ora coinvolge l'Alfa Romeo Mito e che inizialmente doveva riguardare anche i due monovolume L0 e L1, la cui produzione Marchionne ha poi deciso di spostare in Serbia. Se i volumi produttivi verranno come si prevede confermati, la squadra Fiat dovrà spiegare come intendere colmare il vuoto aperto dal trasferimento dei monovolume in Serbia.
Oggi Fiat potrebbe non scoprire con i sindacati tutte le carte sui singoli modelli. Quelli in arrivo dovrebbero comunque essere basati – come già anticipato lo scorso 21 aprile – sulla piattaforma C che costituirà uno degli assi portanti della cooperazione con la Chrysler: dalla futura erede dell'Alfa Romeo Giulia ai SUV – sempre per il marchio del biscione – previsti a piano nei segmenti C e D, e la cui produzione era inizialmente prevista negli Usa. Non riguarderà invece Mirafiori il primo frutto a marchio Fiat della cooperazione con l'alleata americana: un crossover di medie dimensioni derivato della Dodge Journey il quale – ha confermato proprio ieri Sergio Cravero, responsabile della pianificazione prodotto di Fiat Auto – verrà presentato al Salone di Ginevra a marzo e farà il suo esordio nei mesi successivi. Questo modello Fiat verrà prodotto, come la 500 "americana", nello stabilimento messicano di Toluca, sulla stessa linea della vettura da cui deriva.
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