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26 nov 2010

Facebook compra una parola "Face" sarà marchio registrato

Il social network deve solo perfezionare l'acquisto del trademark sul vocabolo, assegnazione già approvata dall'ente dei brevetti statunitense. Ma utilizzarla non sarà semplicissimo. Ecco perché


"FACCIALIBRO" è la storpiatura italiana del nome di di Facebook più usata in Rete, ma forse in un futuro non troppo lontano si potrà eliminare il libro e condividere contenuti direttamente su "Faccia". Forse, perché le intenzioni di Mark Zuckerberg in questo senso non sono ancora molto chiare. Ma è da questa estate che l'azienda si sta muovendo per assicurarsi il "trademark" della parola "face", e ora il Patent and Trademark Office degli Stati Uniti ha dichiarato percorribile la pratica, notificando a Facebook una 'Allowance' ufficiale. Al social network è richiesta una somma non precisata per fermare il marchio. E qualcos'altro che potrebbe far comprendere le reali intenzioni dietro questo brevetto.

Face.com? Chissà. Al momento, il dominio è occupato e quello che è certo è che secondo il Patent Office, per garantirsi l'uso come marchio proprietario della parola "Face", Facebook dovrà usarlo in prodotti o servizi commerciali. Attualmente l'azienda di Zuckerberg utilizza la parola solo abbinata a "Book", mentre Face.com 1 è una piattaforma di riconoscimento fotografico, un'applicazione web che può risalire all'identità di una persona analizzandone la foto. Non sono pochi poi i possibili fronti di scontro con altre aziende di peso massimo: Apple, proprietaria della tecnologia "FaceTime", potrebbe avere qualcosa da ridire. Facecash è invece un'aziendache sviluppa applicazioni per iPhone e Android che fornisce servizi di pagamento basati sull'identificazione del volto. E anche qui per Zuckerberg non sarebbe facile capire come muoversi. A meno che il suo portafogli non sia già pronto a comprare tutto quello che contiene "Face" nel nome.

Meglio prevenire. Il motivo più immediato per cui Facebook potrebbe volere la parola "Face" è per non farci mettere le mani sopra a nessun altro. Ma fino ad un certo punto: nel documento prodotto dal Patent Office si fa riferimento agli usi del marchio registrato all'interno di applicazioni sociali e di comunicazione elettronici, ma si specifica la non validità del trademark per quanto riguarda i settori dell'automobile e dei motori in genere. Un argomento evidentemente troppo delicato per l'economia Usa, e che per il momento, Zuckerberg non può toccare.

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