Erano scomparsi nel nulla all'inizio di ottobre dopo un'uscita in mare. Le ricerche erano state interrotte da tempo quando, ieri, un peschereccio li ha recuperati al largo delle isole Figi, a 1420 chilometri da casa, l'arcipelago neozelandese di Tokelau. Disidratati ma in buone condizioni, si sono nutriti mangiando un gabbiano
WELLINGTON - Erano scomparsi nel nulla all'inizio di ottobre, dopo un'uscita in mare a bordo di una piccola imbarcazione in alluminio. In loro memoria era stata persino celebrata una cerimonia funebre. Ma, dopo quasi due mesi di ricerche inutili, il mare li ha restituiti vivi alle loro famiglie.E' la storia a lieto fine vissuta da tre adolescenti tra i 14 e i 15 anni di età, originari di Tokelau, arcipelago neozelandese composto da tre atolli nel sud dell'Oceano Pacifico, salvati da un peschereccio per tonni dopo essere andati alla deriva per 50 giorni.
Le loro ricerche erano da tempo state interrotte e la loro morte era stata data per certa. I pescatori li hanno incrociati ieri al largo delle isole Figi, a 1420 chilometri da Tokelau, come ha raccontato a Radio New Zealand il capitano in seconda del peschereccio, Tai Fredricsen. "Erano gravemente scottati dal sole, ma in realtà hanno avuto bisogno di semplice pronto soccorso, cioè della crema per alleviare le bruciature", ha spiegato ancora l'ufficiale all'emittente.
Al momento del salvataggio, i tre ragazzi erano disidratati ma in buone condizioni di spirito, considerando che erano rimasti alla deriva per quasi due mesi e che il loro unico pasto è stato un gabbiano che hanno mangiato crudo. Si prevede che il peschereccio, in rotta verso la Nuova Zelanda, sbarchi i tre ragazzi domani a Suva, la capitale delle Figi, dove saranno visitati in ospedale.
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