Metti mi piace

9 nov 2010

Contributi a chi toglie le slot machine

L'amministrazione vara un regolamento restrittivo a chi impianta sale giochi. Imposta una distanza di 500 metri da scuole, asili, luoghi di culto, cimiteri e locali destinati a fini educativi e socio-assistenziali


Sale giochi a 500 metri da asili, scuole di ogni ordine e grado, luoghi di culto, ospedali, case di cura, camere mortuarie, cimiteri, case di riposo, residenze assistite e similari, luoghi destinati al culto, altri locali destinati all'accoglienza a carattere stabile o comunque continuativo di persone per finalità educative o socio assistenziali. Il comune di Olgiate Olona tenta una stretta all'apertura dilagante di sale giochi che assomigliano (e a volte lo indicano nel nome stesso) a minicasinò con slot machine di ogni genere al proprio interno. Il regolamento approvato di recente cerca anche di limitare gli orari di apertura che non dovrà avvenire prima delle 9 del mattino e non dovrà andare oltre le 24 ma il sindaco avrà sempre la possibilità, se sussistono i requisiti, di limitare gli orari di attività anche solo di alcuni esercizi. 

INCENTIVI AI BAR SENZA SLOT - L'Amministrazione comunale, con questo regolamento, vuole contribuire alla presa di coscienza delle complesse e gravi problematiche che derivano alla diffusione del gioco d'azzardo nel nostro Paese, accogliendo, in questo, l'indicazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, che vede nel gioco d'azzardo compulsivo una forma morbosa conclamata e, in assenza di misure idonee, una pericolosa e ormai largamente diffusa malattia sociale. Accanto alla Regolamentazione dell'attività delle sale giochi, il Comune di Olgiate Olona si farà parte diligente perpromuovere presso la popolazione una cultura positiva  circa la funzione "sociale" di ogni forma di intrattenimento ludico, nonché a sostenere concrete iniziative finalizzate al recupero delle persone coinvolte nella dipendenza dal gioco d'azzardo.
Sono allo studio i seguenti campi di intervento: contributi una tantum di varia natura a chi disattiva o non attiva videogiochi; attestati o riconoscimenti di "qualità sociale" agli operatori commerciali senza videogiochi; attivazione di una politica concertata con l'ASL di riferimento ai fini della gestione del problema gioco d'azzardo nel settore dipendenze.

DATI ALLARMANTI - Nell'anno 2010 sono previste giocate per 60 miliardi di euro (sono stati 53 nel 2009); nella sostanza gli italiani, con il gioco si costruiscono non uno ma dieci ponti sullo stretto di Messina (costo del progetto sul ponte: 6 miliardi).  L'Italia poi, è il primo paese al mondo per spesa pro capite per gioco d'azzardo. In Italia lo studio e la cura del gioco d'azzardo patologico sono abbastanza recenti, ma esistono numerose realtà che se ne occupano, sia a livello pubblico che a livello privato. In Italia la cura dei giocatori patologici è effettuata, anche se in modo ancora non omogeneo, dai Servizi Tossicodipendenze delle ASL, che sono generalmente in grado di fornire informazioni sui centri di cura anche quando non se ne occupano direttamente. Esistono inoltre alcune realtà private tra le quali Giocatori Anonimi, associazione gratuita e basata sull'auto-aiuto, affiliata a Gamblers Anonymous Americano, che aiuta il recupero da questa dipendenza e ha in Italia numerose sedi.
Per il gioco d'azzardo sono a rischio dipendenza oltre 1,3 milioni di italiani. I giocatori d'azzardo patologici si sono rivelati il doppio di quanto ipotizzato. Lo dicono i risultati della ricerca nazionale realizzata dal Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d'azzardo) pubblicati su Veneto sociale). Un milione e 353.000 italiani, il 2,75% della popolazione, puntano su Gratta e vinci, Superenalotto e Lotto nella speranza di migliorare la propria condizione. E il gioco rischia di farsi dipendenza soprattutto per le persone che hanno meno risorse: fra i precari i giocatori patologici sono il 9,1%, fra i disoccupati il 9,5%, fra i pensionati l'11%. 

Nessun commento: