NAPOLI
«Sono qui a dare una mano e credo che siamo sulla via della soluzione. Se mi chiedete in quanti giorni, credo che in meno di due settimane si possa fare». Si dice ancora una volta "ottimista" il premier Silvio Berlusconi a proposito di una rapida soluzione all'ennesima emergenza rifiuti della Campania.
Ieri sera ha fatto ritorno alla prefettura di Napoli, dove è stato protagonista di una riunione fiume con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle cinque province campane. Innumerevoli gli spunti sui quali si è soffermato a margine del vertice: dalla fondamentale «solidarietà dei sindaci di grandi comuni italiani», alla necessità di portare avanti in tempi rapidi la realizzazione dei termovalorizzatori di Salerno e Napoli est la cui costruzione «fosse per me - ha detto il premier - dovrebbero essere affidata a chi ha già realizzato con successo l'impianto di Acerra» e cioè al gigante lombardo delle costruzioni Impregilo. Non si torna al commissariamento governativo, per quanto «il ministro della Difesa Ignazio La Russa abbia già dato la disponibilità dell'impiego dell'esercito». Ovviamente ce n'è anche per la stampa ostile: «È una cosa ingenua, abbietta e criminale - ha detto Berlusconi - ciò che i media fanno così come l'opposizione che critica infondatamente l'operato di uomini dello Stato e della Protezione civile. Tutti dovremmo condannare una simile campagna di delegittimazione e gli autori dovrebbero vergognarsi».
In Campania scongiurata, almeno per il momento, l'apertura di nuove discariche: «ne abbiamo anzi tolte alcune dal piano originario del governo a causa dei sommovimenti popolari che si sono verificati. Nell'immediato - ha continuato il capo dell'Esecutivo - non è prevista l'apertura di nessuna altra discarica. Stiamo valutando per la gestione futura, se sarà necessario si provvederà a farlo». Dove andranno a finire, allora, i rifiuti campani? «Andranno - risponde il premier in impianti di interramento con capacità di accoglierli e in termovalorizzatori di altre regioni italiane». Per ora c'è la partnership con i sindaci di Milano, Roma, Torino, Bologna, Bari, Firenze e Genova che metteranno a disposizione personale e autocompattatori per il trasporto della spazzatura fuori regione. «Da Milano - ha detto Berlusconi - arriveranno sette compattatori per la raccolta dei rifiuti nelle strade, da Roma ne arriveranno 11 ma stiamo avendo adesso le risposte di tutti gli altri sindaci». Le regioni guidate da governatori leghisti, secondo il premier, non diranno no alla richiesta di dare una mano: «Ho parlato ripetutamente con Zaia e Cota, e oggi anche con i ministri leghisti - ha dichiarato Berlusconi -, e il loro atteggiamento è diventato positivo: non diranno no ove ci fosse la necessità di dare una mano». Se qualcuno ha avanzato qualche perplessità, secondo il premier è motivata: «Il Veneto è alluvionato, hanno dei motivi. Il Piemonte poi è sovraccarico, anche lì c'è una motivazione».
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