Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato questa mattina al presidente del Senato, Renato Schifani, e al presidente della Camera, Gianfranco Fini, una lettera nella quale manifesta la sua intenzione di verificare la situazione del governo dopo il ritiro della componente di Futuro e libertà, dopo l'approvazione della legge finanziaria. Poi chiederà il voto di fiducia prima all'Aula del Senato e poi alla Camera.
Nella missiva, il presidente del Consiglio manifesta l'intenzione di"rendere comunicazioni presso il Senato della Repubblica sulla situazione politica - anche alla luce del preannunciato ritiro della componente di Futuro e Libertà per l'Italia dal Governo da me presieduto - immediatamente dopo la definitiva approvazione della Legge di stabilità e del bilancio dello Stato. Adempimenti, questi ultimi, la cui inderogabile necessità ai fini di una positiva stabilizzazione del nostro quadro economico e finanziario è stata da più parti, anche in modo estremamente autorevole, sottolineata".
"Su tali comunicazioni - prosegue la lettera del Premier - il Governo ha intenzione di verificare il permanere del rapporto di fiducia da parte del Senato e, immediatamente dopo, da parte della Camera dei deputati".
"La richiesta che avanzo - aggiunge il Presidente del Consiglio - tiene naturalmente conto del fatto che le mie ultime comunicazioni sulla situazione politica - con relativa richiesta del voto di fiducia - vennero da me rese in data 29 settembre prima presso la Camera dei deputati e quindi, il giorno successivo, presso il Senato della Repubblica".
Maroni (Lega Nord): "Noi leali a Berlusconi"
"Noi rimaniamo leali a Berlusconi. Rispettiamo il patto con il presidente del Consiglio che si basa su un programma di governo". Lo ha sottolineato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine di un convegno sulla sicurezza. Poi, tornando sull' intervento di Perugia del leader di Futuro e Libertà: "Fini non ha detto che non vuole Berlusconi, ma ha detto che vuole un nuovo patto di legislatura e un nuovo governo. Adesso vediamo cosa dirà Berlusconi nell'incontro di lunedì. Le cose sono chiare, le carte sono in tavola, quindi il pallino è tornato nelle mani di Berlusconi. Alea iacta est".
Bersani (Pd): "Non abbiamo paura di niente"
Secondo Pier Luigi Bersani, bisogna "mettere in sicurezza la democrazia, con un breve governo per la legge elettorale e che faccia un paio di misure urgenti, come il lavoro per i giovani, e poi votare". "Non abbiamo paura di niente - prosegue il leader Pd - siamo pronti ad affrontare qualsiasi scenario". "Noi siamo disposti a far votare la sfiducia dopo la Finanziaria a condizione che il centro destra non faccia melina sulla legge di stabilità".
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