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13 nov 2010

Terzo polo Fini-Casini-Rutelli Premier: finanziaria è priorità

Terzo polo Fini-Casini-Rutelli Premier: finanziaria è priorità


La crisi di governo scende sul campo di battaglia parlamentare e diventa scontro a colpi di mozioni. Il premier rompe gli indugi e annuncia che chiederà la verifica “dopo l'approvazione della legge di Stabilità”. Incontro tra Fini, Rutelli e Casini: “Prove di primo polo”.

Prima l'approvazione della Finanziaria. Poi la fiducia, al Senato e quindi alla Camera. In una lettera inviata ai presidenti dei due rami del Parlamento, Renato Schifani e Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi sancisce la linea che intende seguire per uscire dalla crisi dopo le tensioni con ifiniani. Il premier renderà “comunicazioni presso il Senato della Repubblica sulla situazione politica - anche alla luce del preannunciato ritiro della componente di Futuro e Libertà per l'Italia dal Governo da me presieduto - immediatamente dopo la definitiva approvazione della Legge di stabilità e del bilancio dello Stato. Adempimenti, questi ultimi, la cui inderogabile necessità ai fini di una positiva stabilizzazione del nostro quadro economico e finanziario è stata da più parti, anche in modo estremamente autorevole, sottolineata. “Su tali comunicazioni - prosegue la lettera del premier - il Governo ha intenzione di verificare il permanere del rapporto di fiducia da parte del Senato e, immediatamente dopo, da parte della Camera dei deputati”.

INCONTRO FINI-CASINI-RUTELLI. Quello annunciato da Berlusconi è un passaggio importante, per l'esecutivo. Anche perché nel frattempo sono in corso quelle che alcuni degli stessi protagonisti definiscono le prove del “primo polo”. Almeno, è quello che sostiene Pier Ferdinando Casini incontrando Francesco Rutelli, leader Api, e Gianfranco Fini a un convegno dei Liberal Democratici. Pronta una mozione di sfiducia Udc-Fli-Api? Casini lascia intendere che la strada è quella. “Anche se - afferma il leader Udc - si tratta dell'ultimo dei problemi. Il vero problema è ritrovare il senso di responsabilità comune per affrontare una questione gravissima, perché la maggioranza non c'è più e c'è la necessità di trovare una soluzione che non faccia soltanto galleggiare l'Italia”. “La politica dei muscoli - afferma - deve cedere il campo alla politica del ragionamento. È finita un'epoca, è finito un Governo e mi auguro che i protagonisti ne prendano atto, con serenità”. Fini, dal canto suo, afferma che bisogna uscire dalla “logica dello scontro”. “Non possiamo permetterci, in questo frangente, una politica che veda nell'altro solo il nemico - dichiara il presidente della Camera. - Mi chiedo per quale motivo solo in Italia la semplice ricerca di un compromesso, di ciò che può unire, viene bollato come caratteristica della peggior politica o come tradimento di un messianico mandato ricevuto dagli elettori”.

IL PD. “Noi siamo dispostissimi a far votare in Parlamento la sfiducia dopo la Finanziaria, a condizione che il centrodestra non faccia melina sulla legge di stabilità”. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, risponde a stretto giro di posta al portavoce Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che chiedeva di valutare le mozioni di sfiducia dopo l'approvazione della Manovra. “Adesso c'è la mozione di sfiducia e dicono: No, c'è la Finanziaria, e voi volete farla saltare”, ha dichiarato Bersani durante una manifestazione a Roma. “Garantiamo tempi rapidi ma non si inventino una melina perché sarebbero loro gli irresponsabili”.

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