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19 nov 2010

Assange ricercato in Svezia per stupro

LOS ANGELES
Ennesimo colpo di scena nella vicenda Assange, il fondatore del sito Wikileaks che di recente ha pubblicato decine di migliaia di documenti top secret sulla guerra in Iraq e in Afghanistan. Ieri la procura svedese ha emesso un mandato di arresto per l'australiano Julian Assange, accusato di stupro e molestie sessuali da due ex-collaboratrici lo scorso agosto.
Quest'ultimo sviluppo nelle peripezie legali del 39enne Assange rende ancor più opaca una vicenda già in partenza poco chiara. Le autorità svedesi avevano infatti emesso e ritirato dopo poche ore un mandato di arresto per lo stesso reato il 21 agosto scorso; la decisione di ieri, ha spiegato il procuratore Marianne Ny, è stata dettata dalla necessità di interrogare Assange. Ma l'avvocato inglese di Assange, che ha sempre professato la propria innocenza, ha dichiarato che il suo cliente aveva dato in agosto la sua totale disponibilità ma la procura gli aveva fatto sapere di non avere più bisogno di sentirlo.
Julian Assange ha dichiarato di temere per la propria incolumità e proprio qualche settimana fa ha annunciato che dovrà probabilmente stabilire la sua base a Mosca o all'Avana per potersi sentire sicuro. Le ultime settimane dopo la partenza dalla Svezia il 21 agosto scorso le ha trascorse a Londra, dove dovrebbe ancora trovarsi a detta del suo avvocato. La procura svedese ha fatto sapere che potrebbe richiedere un mandato di arresto internazionale tramite l'Interpol.
La pubblicazione dei documenti del Pentagono sulla condotta dell'esercito americano in Iraq e in Afghanistan ha sollevato immense polemiche negli Stati Uniti e all'estero, e ha spinto il ministero della Giustizia e quello della Difesa a lanciare un'inchiesta sulla provenienza dei documenti. Le autorità Usa hanno anche fatto sapere che potrebbero avviare un procedimento penale contro Assange per spionaggio.
I guai legali di Assange in Svezia non hanno nulla a che vedere con le attività del sito Wikileaks, fondato nel 2006, ma la loro natura è parsa sospetta a molti suoi fan, convinti che si tratti di una campagna per screditarlo e ostacolare la sua attività su Internet. 

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