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31 ott 2010

I magnifici sette super computer

MILANO

Ci sono sette super computer italiani nella classifica dei 500 cervelloni elettronici più potenti del mondo. 
Il primo, in 70ª posizione è quello del Cineca di Bologna, che un anno fa ha inaugurato una piattaforma con 5mila processori in grado di compiere fino a 100mila miliardi di operazioni al secondo in virgola mobile (o cento teraflops, l'unità di misura per valutare il calcolo informatico ad alte prestazioni). Si occupa di simulazioni di eruzioni, risparmio energetico, analisi di materiali superconduttori. 
Al primo posto della "top 500" c'è il colosso "Via Lattea", appena lanciato in Cina che, anche in questo campo ha ormai superato Stati Uniti e Occidente. Il Cineca ha più anime: riunisce 43 università italiane, Cnr, Miur e Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale) ed è il cuore tecnologico, spesso invisibile, di progetti che riguardano la pubblica amministrazione. Per esempio, gestisce siti web e archivi online come Giustizia.it e la Banca dati biologica. 
Costruito da Ibm, può contare su 20 terabyte di memoria ram ed è raffreddato ad acqua. 
Il centro bolognese ha appena raggiunto 41 anni di attività: è qui che fu installato nel 1969 il primo supercomputer italiano, il Cdc 6600 uscito dal laboratorio di Seymour Cray, pioniere del calcolo ad alte prestazioni che da radiotelegrafista durante la Seconda guerra mondiale è diventato il fondare di un'azienda, la Cray computer corporation. 
Ma l'Italia ospita anche altri sei megacervelloni tra i "top 500". Nella ricerca scientifica è impegnato anche il Cilea di Milano con iniziative che riguardano salute, telecomunicazioni, beni culturali. Con 4mila microprocessori può raggiungere 35,6 teraflops: l'infrastruttura tecnologica è di Hewlett Packard. 
Il terzo centro scientifico italiano è il Csr4 di Sardegna Ricerche, a mezz'ora di macchina da Cagliari: ha applicazioni all'avanguardia nella bioinformatica. di recente ha contribuito alla scoperta di un gene implicato nella sclerosi multipla. I suoi laboratori possono decodificare un genoma umano in una settimana: un software analizza l'immagine della doppia elica utilizzando una formula matematica ispirata a un algoritmo per individuare le stelle lontane nelle galassie.
A utilizzare gli altri quattro supercomputer sono aziende delle telecomunicazioni e del settore energetico.

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