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20 ago 2010

Obama chiama Israele e Anp Ripartono i colloqui diretti

IL NEW YORK TIMES: «NETANYAHU E ABU MAZEN ATTESI A WASHINGTON. VITTORIA DI OBAMA»


Dopo 20 mesi di stop, ripartono i negoziati di pace. Un annuncio ufficiale è atteso in giornata

Barack Obama (Afp)
Barack Obama (Afp)
WASHINGTON
 - Riprende il negoziato di pace tra israeliani. Le due parti, fa sapere una fonte diplomatica statunitense, dovrebbero accettare l'invito a riprendere i colloqui diretti già il prossimo 2 settembre a Washington. Il New York Times scrive che il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen sono attesi a Washington per i primi di settembre, su invito del presidente americano Barack Obama. Lo scrive citando due alti funzionari della Casa Bianca.

DOPO LA SOSPENSIONE DEL DICEMBRE 2008 - Secondo una fonte diplomatica, le due parti in conflitto avrebbero accolto l'invito che da parte del quartetto composto da Usa, Ue, Russia e Onu. Sarà il segretario di Stato Hillary Clinton, comunque, ad annunciare venerdì la ripresa di colloqui diretti dopo uno stop di 20 mesi. Bocche cucite e nessuna conferma ufficiale in ogni caso da parte di Israele (così come dal fronte palestinese) sulla voci di un invito formale dell'amministrazione Obama. Fonti diplomatico-governative interpellate dall'Ansa a Gerusalemme hanno suggerito «cautela», sottolineando come l'invito debba essere ancora recapitato. Solo dopo, hanno osservato, ci potranno essere valutazioni e commenti.

«BEN POSIZIONATI» - In precedenza, il portavoce del dipartimento di Stato, P.J Crowley, aveva fatto capire che qualcosa si stava muovendo: «Pensiamo di essere molto, molto vicini alla decisione delle due parti in conflitto di tenere colloqui diretti. Come mai prima - aveva detto Crowley - crediamo che siamo ben posizionati per raggiungere questo obbiettivo». Lo stesso Crowley ha riferito che Hillary Clinton aveva chiamato il premier palestinese, Salam Fayyad e il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh, oltre all'ex primo ministro inglese Tony Blair, il rappresentante speciale del quartetto. I negoziati di pace potrebbero così riprendere, dopo la sospensione del dicembre 2008.

UN ANNO DI TEMPO - Non sono ancora pubblici i particolari che hanno portato alla ripresa dei negoziati. È emerso, tuttavia, che i leader delle due parti in conflitto hanno accettato di assumere un anno di tempo come tempo limite per concludere i colloqui. Un passo cruciale, visto che da tempo i palestinesi erano preoccupati di annegare in un negoziato illimitato e indefinito con Israele.

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