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5 lug 2010

Rotondi: «Difenderemo Brancher»

Ma il ministro va verso le dimissioni

Il responsabile per l'Attuazione del programma: 
«Chi vota la mozione di sfiducia è fuori dal Pdl»

Aldo Brancher
Aldo Brancher
MILANO - Quello di Aldo Brancher continua a essere uno dei "casi" che agitano la maggioranza. Alla fine, per placare le tensioni nel Pdl, potrebbe essere lo stesso neo-ministro del Decentramento a decidere di fare un passo indietro. Brancher sarebbe infatti pronto a rassegnare le dimissioni già lunedì, rendendo inutile di fatto la mozione di sfiducia presentata contro di lui da Pd e Idv e che è stata messa in calendario alla Camera per il prossimo giovedì. Le dimissioni dovrebbero essere ufficializzate dopo la rinuncia del ministro allo 'scudo' del legittimo impedimento invocato, tra una pioggia di polemiche, una decina di giorni fa. 

ROTONDI - Nel pomeriggio, era stato Gianfranco Rotondi, ministro dell'Attuazione del programma di governo, ad avvisare i parlamentari di Pdl e Lega: quelli che voteranno contro Brancher, aveva spiegato, «si mettono all'opposizione del governo. Parlo di quelli che all'opposizione ci stanno già e quelli che, con un voto di questa natura, virtualmente ci si metteranno per loro scelta». L
a maggioranza deve fare quadrato, sostiene Rotondi, perché Brancher è una «persona corretta che viene trattata come l'uomo nero». 

VERSO LE DIMISSIONI - Alla fine, però, il voto sulla mozione di sfiducia potrebbe non tenersi affatto, visto che il ministro del Decentramento potrebbe rassegnare le dimissioni. Il passo indietro gli è stato chiesto da una parte del partito e così l'ufficiale di collegamento tra Pdl e Lega lunedì dovrebbe presentarsi prima in udienza a Milano (al processo sulla scalata della Banca Antonveneta) e poi nel pomeriggio potrebbe, secondo quanto si apprende, lasciare il suo nuovo incarico. Brancher si è recato alle ore 19 a villa San Martino ad Arcore, attendendo il rientro di Silvio Berlusconi da Olbia. Un'ora la durata del colloquio. Brancher è arrivato ad Arcore con l'intenzione di dimettersi, motivandola - secondo quanto riferiscono fonti parlamentari del Pdl - con la necessità di rasserenare il clima sia all'interno del partito che nell'esecutivo e ribadendo di non aver mai avuto la volontà di sottrarsi alla giustizia. Dunque il 'caso Brancher' potrebbe risolversi già nelle prossime ore e quindi rendere inutile la mozione di sfiducia di Idv e Pd.

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