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27 giu 2010

Tutti i trucchi dei trafficanti messicani


I codici dei contrabbandieri, le piste della droga e 
i segreti per beffare la "Border Patrol". Ecco il primo 
di una serie di racconti lungo il confine tra Usa e Messico

Il rotolo di fieno è solo l'involucro di una partita di droga in arrivo dal Messico
Il rotolo di fieno è solo l'involucro di una partita di droga in arrivo dal Messico
NOGALES (Arizona) - Un camioncino qualsiasi, non diverso dalle decine che tagliano ogni giorno i territori vicini al confine con il Messico. Sul pianale una «balla» di fieno di forma cilindrica. A prima vista nulla di sospetto. Ma gli agenti della Border Patrol in pattuglia nel settore di El Paso (Texas) hanno deciso di eseguire un controllo. Il veicolo è stato fermato ed ispezionato. Ecco la sorpresa: il rotolo di fieno era in realtà un involucro per celare una partita di droga proveniente dal vicino Messico. 
«Merce umana» viaggia nel camioncino clonato dal veicolo dell'ente per l'energia elettrica
«Merce umana» viaggia nel camioncino clonato dal veicolo dell'ente per l'energia elettrica
È questo uno dei tanti trucchi inventati dai contrabbandieri per cercare di beffare la guardia di frontiera americana. Nascondono la droga nel doppiofondo, nei copertoni, all'interno dei serbatoi. I più scaltri arrivano anche a «clonare» i veicoli dell'ente per l'energia elettrica o di quelli per la manutenzione stradale. Stesso colore, stesse insegne, numeri del mezzo copiati: all'interno dei camion stupefacenti o immigrati clandestini.

CORRIDOI DI PASSAGGIO - Durante una recente visita al confine nella zona di Nogales (Arizona) diverse fonti ci hanno confermato che i trafficanti messicani hanno creato dei posti di osservazione in territorio statunitense. Le bande ingaggiano delle spie che prendono posizione su colline e alture. Uomini che vengono riforniti di cibo e acqua, possiedono binocoli, a volte visori notturni e apparati radio. Proteggono i «corridoi di passaggio» – spesso in zone disabitate – e segnalano l'eventuale presenza di pattuglie della polizia. Si sentono così sicuri e potenti da sparare con il Kalashnikov sugli agenti.

Il camion fermato dalla polizia di frontiera viaggiava

Strada numero 8, a sud di Phoenix e che si spinge ad ovest fino a Yuma. Spesso i trafficanti di droga e uomini, dopo aver varcato il confine Usa, cercano di raggiungere l'arteria dove sono in attesa dei complici. In un rapporto del quale abbiamo potuto consultare una copia si evidenzia come i contrabbandieri hanno creato un codice di comunicazione rudimentale quanto efficace. Una bottiglia mezza vuota lasciata in un certo punto e in una determinata posizione può rappresentare un segnale. Così come il nastro adesivo o delle strisce di stoffa legate casualmente sugli alberi aiutano a indicare un sentiero ideale. Chi vi scrive ha recuperato uno di questi «reperti» ai piedi del Brown Canyon, ad una trentina di chilometri dal posto di frontiera di Sasabe. Legata a una recinzione per le vacche, in mezzo alla campagna desertica, una bottiglia nera di una particolare marca d'acqua. Invece di una corda hanno usato un foulard con teschi colorati. Sulla terra rossa decine di impronte di suole di scarpe e i resti di un accampamento di fortuna. È qui che hanno atteso pazienti i clandestini, cercando l'ombra che non c'è per ripararsi da un calore soffocante. Qualcuno, poi, nella notte li ha prelevati e condotti a nord verso un destino tutto da scoprire.

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