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27 giu 2010

Il sesso è noioso se va oltre i dieci minuti

Contrordine: gli scienziati Usa bocciano le maratone amorose. Ma se il rapporto dura 120 secondi è giudicato insufficiente.

Udite, udite, i sessuologi americani più autorevoli, quelli che pubblicano le loro ricerche sui magazine scientifici, riabilitano e nobilitano la «sveltina» (simbolo, finora, di prestazione modesta) bocciando invece le maratone amorose (da sempre vanto dei virtuosi dell'accoppiamento). Azzerando così decine di manuali, trattati filosofici e letterari che, dai tempi dei tempi, esaltano l'ars amandi fatta di preliminari, effusioni, approfondite conoscenze, eros e thanatos (tanto per citare Bataille), acme, estasi e ricerca di orgasmi multipli. Insomma fare sesso (questo spiccio modo di dire l'abbiamo mutuato dai film americani, prima dicevamo fare l'amore) sarebbe qualcosa molto più easy. E sbrigativo. Lo rivela un'indagine condotta fra cinquanta specialisti, componenti della Society for Sex Therapy and Reserch, e pubblicata sul «Journal of Sexual Medicine».


Per un rapporto sessuale soddisfacente bastano dieci minuti, la durata «perfetta» secondo la maggior parte delle persone. Neanche un minuto in più perché tutto il resto è noia. Ed è possibile che se la cavalcata tra le lenzuola si dilunga, la mente comincia a divagare e l'attenzione degli amanti si concentri su elementi totalmenti estranei e perturbanti. Per esempio sulla spesa da fare, le bollette da pagare oppure il film in tv da registrare. Gli esperti Usa, che dai tempi di Masters & Johnson, ascoltano e trattano coppie con problemi di varia natura fra le lenzuola, sulla base dell'esperienza maturata hanno così quantificato la giusta durata di un rapporto sessuale, elencando pure i casi in cui il tempo trascorso a letto è troppo o troppo breve. Si scopre che dai tre ai sette minuti di sesso il rapporto è «accettabile», che uno-due minuti sono troppo pochi mentre se si superano i 13 minuti, il rapporto dura troppo. E rischia di diventare noioso.


E ora chi glielo va a dire a Samantha di «Sex and the City» che tutto quello che ha sempre pensato sulle prestazioni d'amore dei suoi uomini è sbagliato? Vi ricordate la scena in cui lei aspetta il suo stallone sdraiata sul tavolo di cucina rivestita soltanto da bocconcini di sushi e sashimi che solo per mangiarli tutti ci vuole una mezz'oretta? Insomma, secondo i sessuologi americani, è roba da addormentarsi con un makizushi tra i denti. La verità è che la qualità dell'amore non si misura a metraggio. E in barba alla cultura popolare che crea idee e aspettative irrealistiche su quanto bisognerebbe intrattenersi con il partner per essere soddisfatti. «Un'intera notte di sesso è una fantasia diffusa, che se tradotta in pratica, non dà i risultati sperati» sostiene lo psicologo Eric Corty, professore associato alla Penn State University e uno degli autori dello studio «Speriamo che questa ricerca dissipi le fantasie e incoraggi uomini e donne con dati realistici».


Ma perché bisogna introdurre dati realistici pure in un rapporto d'amore? Serve forse ad attenuare l'ansia da prestazione di alcuni uomini? E che fine faranno gli inguaribili romantici? Quelli che si struggono d'amore e costruiscono castelli di sesso fantastico? E i consumatori della pornografia e gli strenui sostenitori della lunga durata?

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