Chiusi per ore 19 scali in Spagna. Riunione della Protezione civile
MILANO - Dopo alcune settimane di tregua, rialza la testa la nube del vulcano islandese Eyjafjöll, sotto il ghiacciaio Eyjafjallajökull. Da sabato mattina le ceneri si stanno spostando dall'Atlantico lungo i Pirenei e stendono la loro ombra fino a Barcellona, a Madrid, ma anche a Marsiglia. Cinquemila voli sono stati cancellati in seguito alla chiusura di molti degli scali spagnoli e di alcuni aeroporti portoghesi. Almeno 673 voli sono stati annullati in Spagna, dove sono rimasti chiusi per ore off limits 19 aeroporti, tra cui Bilbao, Pamplona, Santiago, Salamanca e Barcellona (dove è in corso da venerdì il Gran premio di Formula Uno). L'aeroporto internazionale El Prat di Barcellona ha ripreso a funzionare alle 22. I media spagnoli, nei loro siti web, indicano inoltre che sono stati riaperti anche altri scali tra cui quello di Saragozza. Altri ancora, come quello di Vigo, dovrebbero tornare agibili a partire dalle 02:00 di domenica.
Un centinaio i voli cancellati anche in Portogallo da e per Lisbona, Porto e Faro, nel sud del Paese. Problemi anche nel sud della Francia: l'aeroporto di Marsiglia ha annunciato infatti l'annullamento di una quindicina di voli, facendo planare il timore di un eventuale impatto dello stop aereo sul Festival del cinema di Cannes per l'arrivo di star e appassionati.
Disagi anche negli scali italiani: alcuni voli verso Portogallo e Spagna sono stati cancellati a Malpensa, Linate e a Fiumicino. Intanto le ceneri del vulcano islandese minacciano l'Italia: secondo il Centro di monitoraggio delle ceneri vulcaniche (Vaac), infatti, la nube vulcanica arriverà sul nostro Paese già durante la notte tra sabato e domenica "coprendo" il Piemonte occidentale, la Liguria e le aree dell'alto Tirreno.
DA DOMENICA "LINEA ROSSA" SU TUTTO IL PAESE - Alle sei di domenica, secondo le previsioni del Centro, la "linea rossa" coprirà quasi tutto il Paese, a esclusione di Veneto, Puglia, Sardegna sud-occidentale e Sicilia meridionale. Secondo la mappa realizzata dal Vaac, cesserà l'allerta in Spagna e Portogallo e nell'Inghilterra e nell'Irlanda meridionale, mentre resterà nella Francia centrale. L'Enac, in stretto coordinamento con le autorità aeronautiche comunitarie, ha fatto sapere che sta monitorando l'evolversi della nube e il suo spostamento nello spazio aereo europeo. «Si invitano i passeggeri - scrive l'Ente in una nota - a contattare le rispettive compagnie aeree per informazioni sull'operatività dei propri voli nelle prossime ore e nella giornata di domenica».
RIUNIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE - E proprio per studiare delle misure da prendere per il nostro Paese è stata convocata per questa sera, alle 21,30, una riunione presso la sede della Protezione Civile per esaminare l'evolversi degli spostamenti della nube vulcanica, che secondo gli ultimi aggiornamenti dal Vaac, il centro europeo di controllo delle ceneri vulcaniche, dovrebbe arrivare in Italia in nottata. All'incontro, secondo quanto s'apprende da fonti aeronautiche, parteciperanno, oltre ai rappresentanti della Protezione Civile, Enac e Enav.
MATTEOLI - Il ministro delle Infrastrutture Matteoli però rassicura: «Allo stato non c'è il rischio di una chiusura degli aeroporti italiani per l'arrivo della nube di polveri. Stiamo monitorando la situazione per vedere cosa può accadere i tecnici ci faranno sapere». A chi gli chiede se ci sia il rischio di una chiusura degli aeroporti italiani, come accaduto per alcuni giorni nelle scorse settimane, il ministro replica: «Allo stato no».
I DATI DI EUROCONTROL -Secondo Eurocontrol, saranno circa 25.000 i voli effettuati in Europa in tutta la giornata di sabato contro i 30.342 previsti. Venerdì i voli sono stati in linea con i normali livelli di traffico aereo. «Le eruzioni di cenere continuano e l'area potenzialmente interessata si sta espandendo, soprattutto sino ai 20.000 piedi», si legge nel comunicato dell'ente europeo per la sicurezza dei voli. Nei giorni scorsi la cenere islandese aveva creato qualche perturbazione al traffico aereo dell'Irlanda e della Scozia.
IL VULCANO - Eyjafjöll nel frattempo è in piena attività. «Siamo in auto a 10 chilometri dal vulcano. L'attività eruttiva è tornata ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo. Le polveri sono fastidiose se si apre il finestrino, ma anche se si cammina: irritano la gola e gli occhi» ha raccontato Mike Burton, primo ricercatore della sezione di Pisa dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «In questo momento - ha spiegato all'Ansa, che lo ha raggiunto telefonicamente - stanno continuando a fuoriuscire dal vulcano lapilli di grandi dimensioni, che però si fermano sulle zone sommitali del cratere, e delle ceneri finissime». Centinaia di islandesi che abitano nei pressi del vulcano, aggiunge Burton, «sono esposti alle polveri, con il rischio di attacchi asmatici per i soggetti predisposti, tra cui c'è una non bassa percentuale di bambini».
DISAGI IN ISLANDA - Molta cenere emessa dal vulcano sta ricadendo sull'Islanda ed una sessantina di persone che abitano nella zona ha lasciato volontariamente le case. Una portavoce della Protezione civile islandese, Gudrun Johannesdottir, ha reso noto che «la Croce Rossa ha aperto centri per le persone che hanno bisogno di assistenza ed ha chiesto agli abitanti che lasciano la zona di far registrare il loro spostamento». Le autorità non hanno però disposto alcuna evacuazione forzosa.
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