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14 mag 2010

La casta e i biglietti per la finale di Madrid


Tifosi nerazzurri già in coda. Tranne gli "amici" degli Inter Club delle due Camere

Anche ieri, giovedì 13 maggio, festa della Beata Vergine Maria di Fatima, la Camera era vuota come una spiaggia a gennaio sotto un diluvio. Direte: non era un giorno lavorativo? Dipende dai lavori. Non avevano promesso che avrebbero lavorato anche il venerdì? Sì, però, dipende, insomma... Ma tiratevi su: i deputati non perderanno altre ore preziose per mettersi in coda all'unico sportello milanese che venderà gli ultimi biglietti per la finale di Champions.

Gli amici dell'Inter, infatti, non hanno avuto cuore di infliggere loro l'umiliazione di sentirsi come i comuni mortali. I parlamentari possono comprare i loro biglietti con comodo. All'Inter club di Montecitorio e di Palazzo Madama. Quale sia al momento la situazione l'abbiamo raccontato ieri. Dei ticket che aveva a disposizione, la società di Massimo Moratti ne ha distribuiti un migliaio alla curva dei fedelissimi, 9000 a una serie di agenzie che organizzano pacchetti completi, 5000 agli Inter Club che organizzano i voli. Se n'è infine tenuti 2000 da gestire direttamente. Tra i quali, a quanto pare, sarebbero quelli destinati agli amici degli Inter Club della Camera (presidente Francesco Colucci, deputato del Pdl e questore di Montecitorio) e del Senato, presidente Benedetto Adragna, Pd, lui pure questore a Palazzo Madama. In aggiunta a quelli riservati, si capisce, ai consiglieri comunali milanesi, ai consiglieri regionali, agli assessori, ai famigliari, ai portaborse... Per carità: tutto regolare, ci mancherebbe. Si dirà che è anche nell'ordine delle cose che una società di calcio cerchi di mantenere buoni rapporti con il mondo della politica. Che l'hanno già fatto altri.

Ma i tifosi dell'Inter che sono tagliati fuori da ogni possibilità di avere un biglietto per la finale con il Bayern a meno che non si rassegnino a comprarlo on line dai bagarini a prezzi astronomici che vanno da 800 a 6.950 euro (posto «categoria vip», in un box privato e con champagne, spiegava ieri Gianni Santucci) hanno o no il diritto di sentirsi non solo cittadini di serie B ma anche (e in questo caso è paradossalmente perfino peggio) interisti di serie B? Piccolo promemoria: qualche anno fa la «nazionale» dei parlamentari programmò una partita con i deputati e i senatori di un paese del Sudamerica. E solo all'ultimo istante, grazie allo sconcerto di uno dei nostri onorevoli-calciatori («ma siete pazzi? Se la cosa finisce sui giornali ci fanno, giustamente, un mazzo così! ») saltò l'ipotesi che l'allegra comitiva varcasse l'oceano con un volo di stato. Ecco: visto che dopo i tagli del governo Prodi (una delle poche cose fatte davvero contro i privilegi castali) e il successivo assopirsi dell'indignazione popolare l'andazzo è ripreso come prima e peggio di prima, possiamo chiedere che non ci pensino neppure, a una trasferta del genere a spese delle pubbliche casse? Diranno che per carità, quando mai, queste sono solo malignità insensate e prevenute. Meglio così. Però, come diceva zio Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina...

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