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18 mag 2010

Evasori, oggi in Italia la lista Falciani

Hervé Falciani

È già nelle mani  della Guardia di Finanza il faldone con i nomi di settemila e oltre correntisti italiani sospettati di evasione fiscale. L'elenco fa parte della lista sottratta dall'ex dipendente Hervé Falciani alla divisione svizzera di Hsbc. Le Fiamme gialle hanno preso in consegna il faldone a Parigi e lo stanno riportando in Italia. La lista con i nomi dei presunti evasori italiani è stata consegnata dal procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier al ministro della Giustizia francese e poi preso in consegna dagli uomini della Guardia di Finanza. Lo ha confermato lo stesso magistrato d'Oltralpe: «Abbiamo avuto l'ordine di elaborare l'elenco dei nomi italiani dalla lista, che contiene migliaia di nominativi. Abbiamo proceduto a estrarre i nominativi e li abbiamo consegnati alle autorità».

STESSA PROCEDURA PER I CORRENTISTI USA, TEDESCHI E GB - Analoga procedura ha riguardato le liste di correntisti americani, inglesi e tedeschi, che saranno consegnate alle autorità dei rispettivi Paesi. Alla lista di nomi italiani si è interessato per primo il Procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, che ne ha fatto richiesta al suo collega de Montgolfier per valutarne gli eventuali profili penali. Sarà ora l'Agenzia delle Entrate, a prescindere dagli aspetti giudiziari, a procedere ad un'analisi approfondita sui soggetti da cui può nascere un eventuale accertamento fiscale. Le indagini del Procuratore francese si stanno svolgendo in collaborazione con lo stesso ex bancario Falciani che, trasferitosi in Francia, ha contribuito a decifrare i dati sottratti e sequestrati dalle autorità d'Oltralpe, dopo la denuncia depositata dalla stessa Hsbc. Il tecnico informatico, doppia nazionalità (francese e italiana), nel periodo in cui lavorava per la banca è riuscito a mettere le mani sui dati di oltre 120mila conti correnti dell'istituto con l'intenzione di offrirli ai governi interessati. L'apertura dell'inchiesta a Nizza deriva dalla convinzione che diverse persone che risiedono nella regione abbiano aperto conti nella banca di Ginevra per riciclare denaro sporco. (Fonte Adnkronos)


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