"La moneta è in pericolo"
La cancelliera tedesca definisce "essenziale" l'indipendenza della Banca centrale europea: "Troppi Paesi hanno vissuto sopra le proprie possibilità"
BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel torna a lanciare l'allarme sul futuro della moneta unica europea:
"L'euro è in pericolo" e se la valuta unica "dovesse fallire, allora fallisce anche l'Europa", ha detto la Merkel aprendo al bundestag il dibattito sul pacchetto anticrisi europeo. La crisi dell'euro "è la prova più difficile per l'Europa", ha aggiunto la cancelliera, che ha chiesto che ai Paesi 'notoriamente' in violazione delle regole sul deficit pubblico venga "tolto in via temporanea il diritto di voto" in sede europea.
La Merkel ha, poi, aggiunto che per l'Europa la crisi dell'euro è 'esistenziale' e c'è bisogno azioni decise per superarla. Se non si riuscirà a superarla le conseguenze "in Europa e oltre non sarebbero prevedibili". Nel difendere il pacchetto di aiuti anticrisi, di cui buona parte sopportata dalla Germania, la Merkel ha detto che "la posta in gioco va ben al di là di queste cifre, ben al di là di una valuta, si tratta del mantenimento e della sopravvivenze dell'idea europea".
Per l'Europa crisi più grave. Per l'Europa, quella attuale è la crisi più grave da quando sono stati sottoscritti i trattati costitutivi nel 1957, ha sottolineato il cancelliere tedesco. La Germania, ha rivendicato la Merkel, è riuscita a impedire la trasformazione dell'Europa in "un'unione dei trasferimenti" di fondi durante i negoziati sul pacchetto di aiuti, evitando "qualsiasi automatismo" nella concessione di fondi. Ogni trasferimento a singoli paesi membri sarà sottoposto a condizioni molto stringenti. La cancelliera tedesca ha anche difeso il ruolo della Bce nel pacchetto di aiuti: "Il mantenimento della stabilità dei prezzi - ha detto - resta il mandato prioritario" della Banca centrale e "non ci sono dubbi che la Bce continuerà a esercitarlo con la stessa logica applicata finora".
Invocando il consolidamento dei bilanci pubblici dell'eurozona la cancelliera ha infine evidenziato come troppi paesi abbiano vissuto sopra le proprie possibilità ed "è questa, in effetti, la causa prima del problema". Una responsabilità, tuttavia, a cui la stessa Germania non è estranea: "Anche noi tedeschi, del resto, non da ieri, ma da 40 anni ci siamo indebitati. Anche noi viviamo a forza di finanziamenti".
"L'euro è in pericolo" e se la valuta unica "dovesse fallire, allora fallisce anche l'Europa", ha detto la Merkel aprendo al bundestag il dibattito sul pacchetto anticrisi europeo. La crisi dell'euro "è la prova più difficile per l'Europa", ha aggiunto la cancelliera, che ha chiesto che ai Paesi 'notoriamente' in violazione delle regole sul deficit pubblico venga "tolto in via temporanea il diritto di voto" in sede europea.
La Merkel ha, poi, aggiunto che per l'Europa la crisi dell'euro è 'esistenziale' e c'è bisogno azioni decise per superarla. Se non si riuscirà a superarla le conseguenze "in Europa e oltre non sarebbero prevedibili". Nel difendere il pacchetto di aiuti anticrisi, di cui buona parte sopportata dalla Germania, la Merkel ha detto che "la posta in gioco va ben al di là di queste cifre, ben al di là di una valuta, si tratta del mantenimento e della sopravvivenze dell'idea europea".
Per l'Europa crisi più grave. Per l'Europa, quella attuale è la crisi più grave da quando sono stati sottoscritti i trattati costitutivi nel 1957, ha sottolineato il cancelliere tedesco. La Germania, ha rivendicato la Merkel, è riuscita a impedire la trasformazione dell'Europa in "un'unione dei trasferimenti" di fondi durante i negoziati sul pacchetto di aiuti, evitando "qualsiasi automatismo" nella concessione di fondi. Ogni trasferimento a singoli paesi membri sarà sottoposto a condizioni molto stringenti. La cancelliera tedesca ha anche difeso il ruolo della Bce nel pacchetto di aiuti: "Il mantenimento della stabilità dei prezzi - ha detto - resta il mandato prioritario" della Banca centrale e "non ci sono dubbi che la Bce continuerà a esercitarlo con la stessa logica applicata finora".
Invocando il consolidamento dei bilanci pubblici dell'eurozona la cancelliera ha infine evidenziato come troppi paesi abbiano vissuto sopra le proprie possibilità ed "è questa, in effetti, la causa prima del problema". Una responsabilità, tuttavia, a cui la stessa Germania non è estranea: "Anche noi tedeschi, del resto, non da ieri, ma da 40 anni ci siamo indebitati. Anche noi viviamo a forza di finanziamenti".
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