«VOLEVO LASCIARE NEL 2009. POI C'È STATO IL TERREMOTO IN ABRUZZO»
Il capo della Protezione civile: «La fine del mio mandato non è legata all'inchiesta sugli appalti»
Guido Bertolaso |
TEMPI DEFINITI - Bertolaso è tornato sulla vicenda del suo addio alla Protezione Civile nel corso di un sopralluogo a Montaguto, nella zona dove è ubicato un radar che monitora lo stato della frana che ha diviso Campania e Puglia. «Sono anni che sostengo la necessità di immaginare tempi definiti per chi riveste compiti di grande responsabilità a livello istituzionale - sottolinea - Mi sono sempre augurato che nessun funzionario dello Stato potesse rimanere sulla stessa sedia per più di cinque anni e che non fosse immaginabile superare quella soglia di sette che la Costituzione attribuisce per la massima carica dello Stato». E Bertolaso è alla guida del Dipartimento della Protezione Civile dalla fine del 2001, dunque da quasi nove anni. Ecco perché «è dalla fine del 2008 che ho chiesto di affidare ad altri il privilegio di servire il paese come capo della Protezione civile. E c'ero quasi riuscito nei primi mesi del 2009 - afferma Bertolaso - quando, risolta l'emergenza rifiuti in Campania, intendevo avvalermi della norma che prevede la pensione anticipata per chi abbia lavorato per oltre 35 anni ed intende dedicarsi alle attività di volontariato». Il terremoto del 6 aprile «ha fermato le lancette di quell'orologio». Lancette «che oggi - conclude il capo della Protezione Civile - possono rimettersi in moto» (fonte: Ansa).
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