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24 mar 2010

Se Apple diventa il simbolo della Grande Mela

Se Apple diventa il simbolo della Grande Mela

di Angelo Aquaro

Indagine Cornell University su Flickr: il "Cubo" di Manhattan è il quinto monumento più fotografato di New York, dietro all'Empire, ma davanti alla Statua della Libertà


Altro che Statua della Libertà. Il nuovo simbolo d'America, oggi, è il Cubo di Apple, lo store sulla Quinta Avenue che è già il negozio più ricco di New York, 350 milioni di dollari all'anno, 315 mila dollari a metro quadro, il doppio della gloriosissima Tiffany. Lo dicono 35milioni di fotografie da tutto il mondo passate al setaccio elettronico dell'Università di Cornell, qui negli Usa. Il Cubo trasparente eretto davanti all'ex grattacielo della General Motors, all'angola della 59esima, a un passo da Central Park, è il quinto "monumento" più fotografato di New York: la Mela che meglio di ogni altro simbolo rappresenta la Grande Mela.

Peccato che si tratti, appunto, di uno store, di un negozio, e non di un landmark, un "monumento", come gli altri quattro che lo precedono in classifica: l'Empire State Building, e ci mancherebbe altro, Times Square, il Rockfeller Center e Grand Central Station. Liberty Islands con la Statua della Libertà che i francesi regalarono agli americani è solo settima, sorpassata persino da Columbus Circle, dove oggi svettano le Torri Gemelle del Time Warner Center, la sede della Cnn, disegnate da David Childs, l'architetto che sta partorendo la Freedom Tower di Ground Zero.

La classifica della Cornell, stilata grazie alle foto postate in tutto il mondo su Flickr, il sito che permette di mettere online le proprie immagini, una sorta di YouTube della fotografia, per la verità è vecchia di qualche mese, ma è rimbalzata su tutti i blog newyorchesi, il seguitissimo Gothamist in testa, adesso che l'architetto del cubo, Peter Bohlin, è stato premiato dall'American Institute of Architects con la medaglia d'oro che riceverà a giugno.

Naturalmente i turisti di tutto il mondo che fanno la fila davanti allo store sulla Quinta e poi scattano l'immancabile foto, magari proprio con l'iPhone che ha segnato il trionfo di Apple, non possono immaginare che l'autore del cubo trasparente è lo stesso architetto che ha disegnato il nuovo "palazzo di famiglia", a Seattle, del nemico giurato di Steve Jobs, cioè Bill Gates, il fondatore di Microsoft. Scherzi della cyberstoria.


La classifica della Cornell raccoglie anche i monumenti più fotografati nel resto del mondo. Ma qui grandi sorprese non ce ne sono. A Parigi il podio è composto da Tour Eiffel, Notre Dame e Louvre, a Roma da Colosseo, Vaticano e Pantheon, a Londra da Trafalgar Square, Tate Modern e Big Ben. Il Cubo di Apple resta l'unico "negozio" nell'hit parade.

Per ironia della sorte, l'architetto che ha trasformato in icona lo store del colosso informatico, e che ora viene incoronato proprio dal web, non capisce un tubo di computer: appartiene alla vecchia scuola di quelli che disegnano ancora tutto a penna. "E' un ignorante completo in fatto di tecnologia" dice al Philadelphia Enquirer il suo socio Bernard Cywinski. "Anch'io non ne capisco niente ma almeno so usare la posta elettronica". Chissà che adesso il vecchio Peter non si converta: magari per andare a spulciare se il Cubo, quest'anno, è risalito in classifica.

repubblica

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