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17 feb 2010

Tremonti: nessun buco nei conti pubblici


Tremonti rassicura sui conti italiani: «Nessun buco»




Il ministro dell'Economia ha parlato anche della candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Bce: «Quando si porrà la questione, allora l'Italia avrà un ottimo candidato»
«Non c'è alcun buco, è un non problema». Nessuna incertezza da parte del ministro Giulio Tremonti circa le indiscrezioni secondo cui la Corte dei Conti avrebbe acceso un faro sui fondi anticipati da Bankitalia agli enti locali. Il buco da 9 miliardi nei conti pubblici? Semplicemente non esiste. «Si tratta di un problema di regolazione contabile di spese già prese in considerazione», ha commentato il ministro in occasione della riunione dell'Ecofin a Bruxelles.

Nel comunicato di smentita, il ministero dell'Economia, con riferimento agli articoli di stampa sui nove miliardi di euro che Banca d'Italia avrebbe anticipato al ministero dell'Interno e per i quali «mancherebbe la copertura», precisa che tali anticipazioni di tesoreria riguardano pagamenti contabilizzati in conto sospesi. Le sistemazioni delle partite in conto sospeso, prosegue la nota, sono delle mere regolazioni contabili. Esse quindi non comportano alcun effetto peggiorativo sui saldi di finanza pubblica, in quanto già complessivamente considerate nel corso degli anni in cui la spesa è stata effettivamente sostenuta.

Alla nota dell'Economia si sono poi aggiunte alcune precisazioni di fonte Bankitalia nel tardo pomeriggio. «Le anticipazioni di tesoreria riguardano partite contabilizzate in conto sospesi e sono mere regolazioni contabili». Non costituiscono, quindi, «un'anticipazione della Banca d'Italia, ma sono pagamenti in attesa di registrazione definitiva» al Bilancio dello Stato. «La regolazione dell'importo, in ogni caso, non comporterebbe - hanno concluso le fonti - un aggravio sui conti pubblici in termini di fabbisogno o debito».

«L'Italia non sta peggio degli altri, il deficit della Francia è esploso»
Guardando alla valutazione del quadro economico complessivo e della crescita paragonata agli altri paesi continentali il ministro dell'Economia ha affermato che l'Italia non sta peggio di altri paesi in Europa, ha poi affermato il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in occasione della riunione dell'Ecofin, e a proposito della crescita del Pil. Quanto alla Francia, ha detto Tremonti, registra una crescita maggiore ma l'ultimo trimestre del 2009 è cresciuta dello 0,6% mentre il deficit è esploso. «Non si tratta di un boom, il caso francese dimostra che sostanzialmente il deficit pubblico non serve molto per la crescita, vorrei sapere che cosa succederà quando sarà ritirato lo stimolo fiscale».

Italia poco esposta nei confronti della Grecia
L'esposizione del sistema Italia nei confronti della Grecia, ha poi detto Tremonti, è dieci volte inferiore rispetto a quello della Francia e molto più basso di quello tedesco. Il ministro ha citato i dati della Banca dei regolamenti internazionali e ha spiegato: «Sulla Grecia a noi risulta che il sistema Italia è esposto per 8 miliardi, quello tedesco per 35 e quello francese per 80».

La successione di Trichet alla Bce, «l'Italia avrà un ottimo candidato»
Il criterio che deve essere seguito per la scelta dei vertici della Banca centrale europea è quello del «miglior candidato per il miglior posto». Commentando la decisione sul vicepresidente della Bce, che i ministri dell'Eurogruppo hanno indicato nel portoghese Vitor Constancio, Tremonti ha ricordato che il presidente Jean Claude Trichet scadrà solo fra 20 mesi e «quando si porrà la questione, allora l'Italia avrà un ottimo candidato». La possibilità che la nomina di un portoghese alla vicepresidenza sia un ostacolo per la candidatura del governatore della Banca d'Italia non è da prendere sul serio.

Secondo Tremonti, «non esistono criteri basati su stati grandi e stati piccoli: infatti il primo presidente Duisenberg veniva da un paese medio (l'Olanda, ndr) ed è stato un buon presidente. Non esiste neanche un criterio Nord-Sud e nemmeno quello che se la Bce è a Francoforte c'è una preclusione per chi viene da quel paese. Il solo criterio è quello del miglior candidato per il miglior posto: l'Italia ha e avrà un ottimo candidato».

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