Il Pd: assurde quelle deroghe per i grandi eventi
In subbuglio la stessa maggioranza
ROMA - L'opposizione minaccia compatta una "guerra civile", la stessa maggioranza è in subbuglio. Così il decreto sulla protezione civile Spa, sul quale Berlusconi aveva pensato di mettere la fiducia, alla fine potrebbe essere modificato.
L'area di An è in pieno fermento, si muovono sottotraccia calibri come il ministro Altero Matteoli, ma anche dentro Forza Italia iniziano ad emergere i primi distinguo. "Penso che la fiducia sia meglio accantonarla - ha detto ieri mattina Osvaldo Napoli a Repubblica tv - per poi valutare con attenzione ciò che sta succedendo". Ma un ministro forzista ne fa una questione politica: "Ci dobbiamo blindare, altrimenti daremmo l'impressione di voler abbandonare Bertolaso al suo destino". La sorte del decreto e quella del sottosegretario che lo ha fortissimamente voluto sembrano intrecciate. La fiducia avrebbe anche un comodo effetto collaterale: non solo metterebbe a tacere il dissenso interno al Pdl, ma impedirebbe, di fatto, anche un dibattito parlamentare ampio sullo scandalo che sta emergendo dall'inchiesta di Firenze.
Dentro al governo prende quindi piede una terza via: mettere la fiducia, ma su un maxiemendamento che modifica il decreto nei punti più contestati e poi mettere un'altra fiducia al Senato, in modo da convertirlo in legge entro la scadenza di fine mese. Agostino Ghiglia, il capogruppo del pdl in commissione Ambiente alla Camera, dove martedì inizierà l'esame del decreto, spiega tuttavia che "al momento non sono previste modifiche: l'indicazione è di andare avanti sullo stesso testo del Senato".
Al di là delle questioni procedurali, la battaglia si annuncia forte, anche perché l'opposizione ha deciso di vendere cara la pelle. "L'ipotesi di mettere la fiducia sul decreto legge che istituisce la Protezione civile Spa - attacca il Pd Luigi Zanda - è gravissima. Le nuove norme, infatti, consolidano l'amplissimo sistema di deroghe alla legislazione dello Stato che regola l'attività della protezione civile, con tutte le falle che la vicenda giudiziaria in corso sta portando alla luce". E proprio Zanda, insieme a Finocchiaro e La Torre, al Senato ha presentato un disegno di legge per abrogare la "madre" dell'attuale Spa, quella legge del 2001 che affidava alla Protezione civile la gestione dei grandi eventi "equiparandoli alle vere emergenze".
L'area di An è in pieno fermento, si muovono sottotraccia calibri come il ministro Altero Matteoli, ma anche dentro Forza Italia iniziano ad emergere i primi distinguo. "Penso che la fiducia sia meglio accantonarla - ha detto ieri mattina Osvaldo Napoli a Repubblica tv - per poi valutare con attenzione ciò che sta succedendo". Ma un ministro forzista ne fa una questione politica: "Ci dobbiamo blindare, altrimenti daremmo l'impressione di voler abbandonare Bertolaso al suo destino". La sorte del decreto e quella del sottosegretario che lo ha fortissimamente voluto sembrano intrecciate. La fiducia avrebbe anche un comodo effetto collaterale: non solo metterebbe a tacere il dissenso interno al Pdl, ma impedirebbe, di fatto, anche un dibattito parlamentare ampio sullo scandalo che sta emergendo dall'inchiesta di Firenze.
Dentro al governo prende quindi piede una terza via: mettere la fiducia, ma su un maxiemendamento che modifica il decreto nei punti più contestati e poi mettere un'altra fiducia al Senato, in modo da convertirlo in legge entro la scadenza di fine mese. Agostino Ghiglia, il capogruppo del pdl in commissione Ambiente alla Camera, dove martedì inizierà l'esame del decreto, spiega tuttavia che "al momento non sono previste modifiche: l'indicazione è di andare avanti sullo stesso testo del Senato".
Al di là delle questioni procedurali, la battaglia si annuncia forte, anche perché l'opposizione ha deciso di vendere cara la pelle. "L'ipotesi di mettere la fiducia sul decreto legge che istituisce la Protezione civile Spa - attacca il Pd Luigi Zanda - è gravissima. Le nuove norme, infatti, consolidano l'amplissimo sistema di deroghe alla legislazione dello Stato che regola l'attività della protezione civile, con tutte le falle che la vicenda giudiziaria in corso sta portando alla luce". E proprio Zanda, insieme a Finocchiaro e La Torre, al Senato ha presentato un disegno di legge per abrogare la "madre" dell'attuale Spa, quella legge del 2001 che affidava alla Protezione civile la gestione dei grandi eventi "equiparandoli alle vere emergenze".
Se Massimo Donadi dell'Idv si scaglia contro "la B2, l'asse Berlusconi-Bertolaso", il centrista Mauro Libè preannuncia una "guerra civile" al decreto. Il segretario del Pd Bersani invita la maggioranza a "riflettere", perché "il governo sta proponendo di triplicare queste procedure eccezionali della Protezione civile: è un'assurdità e noi combatteremo contro, non possiamo buttarci in un pozzo". Si fa sentire anche Romano Prodi. Senza pronunciarsi sulla vicenda Bertolaso, l'ex presidente del Consiglio mette in guardia il governo: "Quando una cosa funziona e la si sovraccarica di compiti impropri solamente perché si vogliono eludere i controlli burocratici, che pur sono pesanti e gravosi, una bellissima cosa finisce per soffrire e degradarsi".
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