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8 feb 2010

Flash mob tra i binari di Termini: tutti insieme per ballare


Dai 12 ai 70 anni
Evento a sorpresa in stazione: chiamati via Facebook,
in 150 danzano davanti a turisti e pendolari



ROMA - Sabato, ore 13. Stazione Termini si blocca, una coppia che si è messa a ballare è rapidamente affiancata da molti altri giovani. Ha inizio un «flash mob», una di quelle convocazioni di massa che viaggiano sui circuiti della comunicazione alternativa, tra social network su Internet e sms. I primi a muoversi sono ragazzi, una cinquantina: molto preparati, agiscono all’unisono, in mezzo a un’ala di folla che alla fine li applaude. Ma poi al gruppo si uniscono persone di tutte le età: dai 12 ai 70 anni. Ci sono anche due professoresse di liceo, entusiaste dell'iniziativa: «E' una forma di aggregazione che vorremmo proporre anche ai ragazzi nelle nostre scuole». Ma che cos'è, in realtà, questa riunione improvvisata tra binari e galleria gommata di Termini?

TRA PROMOZIONE E GIOCO - «Abbiamo cominciato un po' per gioco un po' perchè volevamo sfatare un pregiudizio diffuso - spiega Francesco Minetti, ideatore del ballo in stazione e, nella vita, organizzatore di eventi -: quello che il flash mob sia soltanto una forma di protesta o rivolta giovanile. Il flash mob, invece, come insegnano gli anglosassoni, è principalmente una forma di aggregazione, un momento di rottura della routine quotidiana: insomma, un modo per stare insieme e condividere passioni».
Per l'evento a Termini non c'era alcun collegamento con sponsor, a differenza di quanto accaduto a Milano, in stazione Centrale, o alla Liverpool Station di Londra («il flash mob che ci ha ispitati», dice Minetti). I partecipanti sono stati convocati via Facebook, principalmente. «Una cinquantina di persone sono venute apposta da Napoli - spiega l'organizzatore -, altri si sono aggiunti all'ultimo momento». Alcuni spinti dalla voglia di farsi conoscere, come un gruppo di venti ballerini semi professionisti che hanno curato l'esibizione di hip hop: una sorta di auto-provino, un modo per farsi conoscere.

TUTTI A PASSO DI MUSICA - L'evento, intitolato «Tutti possono ballare», ha visto «in pista» persone di ogni tipo: dalla casalinga all'impiegato. Dalle break dance al twist, la carrellata del flash mob di termini è stata rapida, pareva una scena di «Fame». Il tutto, organizzato nei dettagli: «Abbiamo naturalmente chiesto e ottenuto in anticipo il permesso di Grandi Stazioni per questo evento». E alla fine, prima di sciogliersi nella folla, i ragazzi e le ragazze del flash mob - da Mario a Francesco, da Alessandro a Carolina a Claudia, Fabiana, Ilaria, Letizia, Pamela, Serena,Valeria - sono stati premiati dagli applausi dei passeggeri piacevolmente sorpresi. I più felici, i pendolari che per una volta hanno trovato tre minuti e mezzo d’incanto tra quei binari dove transitano ogni giorno 300 mila indaffarati viaggiatori.

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