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19 gen 2010

Serpentara


Va di nuovo all'asta Serpentara,
l'isola sarda inedificabile

Terzo tentativo di vendita, si parte da 600mila € . Ma i vincoli di inedificabilità scoraggiano

MILANO - Nessuno vuole Serpentara. L'isolotto davanti alle spiagge di Villasimius, nel sud-est della Sardegna, che deve al suo nome alle coste rocciose e alla sua forma, lunga e sinuosa, sarà messa all'asta martedì per la terza volta dal Tribunale civile di Cagliari. Paradiso granitico di 134 ettari, è però assolutamente inedificabile, in quanto fa parte di un'Area marina protetta. La base d'asta è di 600 mila euro. Troppo, evidentemente, perché un privato possa farsi avanti senza intravedere alcuna possibilità di business. Così le due aste precedenti sono andate deserte: nessun acquirente. Nemmeno il Comune di Villasimius, che pure nell'aprile scorso durante un affollato Consiglio comunale aveva affrontato l'argomento deliberando di essere interessato all'acquisizione. «A mio modo di vedere - commenta il sindaco Tore Sanna - la soluzione ideale è che l'isolotto, attualmente di proprietà di una società immobiliare romana dichiarata fallita, sia ceduto anche attraverso una trattativa diretta alla Regione Sardegna e che quest'ultima poi lo faccia gestire dallo stesso ente che gestisce il resto dell'area marina protetta. In questo modo si potrebbe tutelare al massimo il patrimonio avifaunistico, ma anche restaurare l'importante torre spagnola di San Luigi, risalente al 1700 e ormai fatiscente, e ancora il fortino-bunker della seconda guerra mondiale».

TERRA DI CONQUISTA - Intanto, alla vigilia dell'asta, Serpentara è diventata terra di conquista. L'indipendentista Doddore Meloni, dopo aver occupato un'altra isola della Sardegna messa recentemente in vendita, Mal di Ventre, ed essersi autoproclamato presidente della repubblica dell'isola, sabato, assieme a un gruppo di militanti, ha occupato anche Serpentara, annunciando che ci sarebbe una cordata di imprenditori locali pronta ad acquistarla con l'aiuto delle banche sarde o attraverso la creazione di una Spa ad azionariato diffuso. «A quel prezzo - sottolinea l'ambientalista Stefano Deliperi, del Gruppo d'Intervento Giuridico e Amici della Terra - è difficile che acquisti un privato, visto che non si può mettere nemmeno un mattone. Ad acquisirla dovrebbe essere la Regione attraverso quell'Agenzia della Conservatoria delle coste sarde avviata dalla Giunta guidata da Renato Soru e oggi piuttosto sotto traccia con l'attuale Amministrazione regionale di Ugo Cappellacci» (fonte Ansa).

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