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18 nov 2009

I regnanti di Abu Dhabi pronti a chiudere la trattativa Villa Certosa piace all’emiro


Sì all’offerta da 450 milioni
L’immobiliarista di Berlusconi: non confermo e non smentisco. Mai è stata venduta una villa per simile cifra



PORTOROTONDO - Villa Certosa vendesi. Richiesta: non meno di 450 milioni di euro. Amareggiato per le 5 mila foto «rubate» e l’intimità viola­ta, a giugno Silvio Berlusconi si era lasciato tentare, poi aveva smentito, infine aperto uno spiraglio, dopo un’estate quasi sempre ad Arcore e raramente nel suo gioiello in Sarde­gna. «Ci sono offerte? Vediamo...». Poco meno di 500 milioni, una montagna di denari, mai per tanto al mondo è stata venduta una villa. Suf­ficiente per mettere in fuga qualche miliardario russo che si era fatto avanti, ma non abbastanza da far de­sistere la famiglia Al Nayhan, che re­gna su Abu Dhabi, Emirati Arabi Uni­ti.

C’è qualcosa di più che un interes­se concreto, da più di un mese i con­tatti vanno avanti, la trattativa po­trebbe avere una svolta nei prossimi giorni: è probabile che se ne parli in uno degli incontri privati fra il presi­dente del Consiglio, in visita di Stato a Dubai e Abu Dhabi, lo sceicco Khali­fa bin Zayed bin Sultan Al Nahayan e l’emiro Mohammed, principe della corona e erede al trono. L’uomo che sta trattando l’affare, Claudio Giuntoli, da decenni immo­biliarista di fiducia di Berlusconi — è lui che gli ha fatto acquistare, e ven­dere, quasi tutte le ville in Costa Sme­ralda — è prudentissimo: «No com­ment, non posso confermare né smentire. Quando ho avuto incarichi dal presidente ho sempre lavorato nella massima discrezione».

La trattativa sembra aver preso corpo in estate ed è andata avanti len­tamente: Al Nahayan è famiglia ric­chissima e numerosa, allo sceicco Khalifa è attribuita dalla rivista For­bes una fortuna di oltre 23 miliardi di dollari, 50 persone i congiunti stretti. È al ventisettesimo posto fra i potenti del mondo. Da tempo il principe ereditario Mohammed cercava nel Mediterra­neo una residenza adeguata e sicura: il presidente del Montenegro gli ha offerto un terreno sterminato di fron­te a una spiaggia bianchissima. Quan­do a giugno sono filtrate le indiscre­zioni sulla vendita, l’interesse si è concentrato sul complesso della Cer­tosa: tre ville, la più grande di 2.600 metri quadri coperti, in un’altra fan­no vacanze Barbara, Eleonora e Lui­gi; la terza è per gli ospiti di riguar­do. In tutto quasi 4 mila metri quadri coperti, oltre alle meraviglie volute dal Cavaliere negli 80 ettari di parco: 2 laghetti, il vulcano artificiale che con la colata di lava e il rombo simu­la un’eruzione, la torre-nuraghe con le costellazioni sul soffitto, le cascate a picco sul golfo di Marinella, la grot­ta-bunker scavata per accogliere in sicurezza gli ospiti che vengono dal mare, il centro benessere, le piscine per la talassoterapia, il belvedere, musiche e luci soffuse fra i sentieri e le mille varietà di cactus. Infine gli anfiteatri, le colonne greco romane e le grandi serre che sono anche sale per meeting e conferenze stampa mentre premendo un pulsante s’in­nalza un palcoscenico che le trasfor­ma in saloni per feste e spettacoli.

La richiesta di 450 milioni ha spen­to le velleità di tre miliardari russi: Tariko Roustam, re della vodka, Alisher Usmanov, colosso Gaz­prom (che ha già acquistato una villa dai Merloni a Romazzino, Costa Sme­ralda) e Vasili Anisimov, magnate dell’oro e dell’alluminio. E anche di Roman Abramovich, che possiede una villa di fronte all’hotel Cala di Volpe ed è spazientito perché la ri­strutturazione non ha mai fine ed è «costretto» a far vacanze in rada sul suo yacht da 170 metri. Alla richiesta di 450 milioni l’emi­ro non ha battuto ciglio. La sua fami­glia ha partecipazioni azionarie ovun­que nel mondo, attraverso la Adgdi (Abu Dhabi United Group for the de­velopment and investment): banche, fondi di investimento e, naturalmen­te, società petrolifere. Nel 2007 risul­tava anche una partecipazione di po­co più del 2 per cento in Mediaset. Uno dei Nahayan, lo sceicco Man­sour Al Aayed, è proprietario del Manchester City calcio e fece la pri­ma offerta — rifiutata — per portare in Inghilterra Kakà e poco dopo per acquistare il 40 per cento delle azioni del Milan. Per villa Certosa ci sarà in­vece un sì?

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